Dodici ore sospesi a 30 metri d’altezza. Gli operai del cantiere di Milano 3.0 hanno intrapreso una protesta salendo su una gru nel sito di via Francesco Sforza 7, dove si sta realizzando un nuovo complesso residenziale simile a quello storico di Milano 3, progettato da Berlusconi e distante solo 500 metri. Sul luogo dell’azione sono giunti quattro mezzi dei vigili del fuoco, i carabinieri di Corsico e la polizia locale, che hanno stabilito un’area di sicurezza per evitare che altre persone si unissero alla protesta. Gli operai minacciavano di compiere atti estremi in quanto non percepiscono lo stipendio da quattro mesi. Dopo alcune ore di tensione, sembrava che cinque dei otto lavoratori fossero pronti a prendere in considerazione le proposte ricevute, ma alla fine hanno scelto di continuare la protesta. Solo intorno alle 20 si è finalmente trovato un accordo per il pagamento degli stipendi arretrati. Con il calare della sera, crescevano i timori per possibili incidenti. I vigili del fuoco hanno assistito gli operatori a scendere dalla gru tramite le scale elevate. Fin dalle prime ore della mattina era presente la sindaca Lidia Reale: “Le manifestazioni sono iniziate intorno alle 10 da parte di alcuni lavoratori in uno dei lotti del piano attuativo At02, in via Ennio Doris, nel quartiere Milano 3 City di Basiglio – ha spiegato la sindaca –. Sono intervenuta per esaminare la situazione e garantire che l’ente locale adottasse tutte le misure necessarie. Stiamo seguendo attentamente l’andamento della situazione, nonostante si tratti di un intervento privato. Le forze dell’ordine gestiscono direttamente il caso, ma non conosciamo tutte le circostanze della controversia.”
Le circostanze problematiche stanno diventando sempre più comuni, soprattutto a causa dell’inizio di numerosi grandi progetti edilizi finanziati dai fondi del Pnrr e dal bonus del 110%, oltre che per la realizzazione di importanti piani di costruzione residenziale, come avvenuto nel caso in esame. Questo specifico intervento era già pianificato nel Piano di Governo del Territorio del 2012, sebbene fosse stato in parte adattato durante la fase di convenzionamento con l’intento di minimizzare l’impatto. Quando si è finalmente risolta la questione, il sindaco ha manifestato il suo grande sollievo: “Per fortuna, non ci sono stati feriti”.