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La passione viene annullata dalle transazioni disoneste

Invece del profumo verde dei prati, permane il colore sbiadito e l’odore pungente dei denari sozzati. Il contante, l’unico aspetto che conta. Nelle registrazioni intercettate, Andrea Beretta, capo della Curva Nord e omicida del “nemico” Antonio Bellocco, esponente dell’omonima famiglia della ‘ndrangheta interessata al nuovo affare, esprime con franchezza: “…Non sto facendo nulla per lo striscione…non mi importa affatto!”.

E il San Siro? “Un territorio neutro”, “al di fuori di qualsiasi controllo legale”, arena di “conflitti brutali” che, con “il diradarsi delle misure di confronto”, offre “la possibilità di regolare qualsiasi attività economica”, secondo i giudici. Dagli parcheggi, con estorsioni che raggiungono i 4mila euro al mese, al cibo, dai venditori ambulanti ai facchini, fino alle bevande servite all’interno del San Siro. Una raccolta che ammonta a milioni di euro.

Leaders ultrà che traggono profitti persino dalla birra, complici che svuotano gli spalti dando pacche sulla spalla a quelli indecisi dopo la morte dello “zio” Vittorio Boiocchi, proprietari di parcheggi che assumono membri della ‘ndrangheta per difendersi dalle richieste della Nord. Minaccia su minaccia. Vendetta su vendetta.

Affari illegali e accordi segreti siglati nel silenzio delle società. Nessuna accusa per i club, finora. Ma quanto appaiono inappropriati quei colloqui telefonici, quegli incontri segreti tra leaders ultrà con un elenco di reati penali e calciatori e dirigenti sportivi dal passato e dal presente immacolato.

“Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo ha esortato ieri a cessare l’ignoranza”. Senza la determinazione di affrontare la cruda realtà o il coraggio di guardare in faccia i ragazzi che si affidano al magnifico racconto popolare rappresentato dal calcio, ancora una volta tutto muterà – all’apparenza – senza effettivi cambiamenti. E fra qualche mese o anno, torneremo al punto di partenza. Ci ritroveremo di nuovo qui, a quantificare con disapprovazione i guadagni (illiciti) e l’immenso danno causato al nostro calcio. E ai nostri figli.

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