In una scuola primaria Pirelli situata in via Goffredo Da Bussero, zona Bicocca, è stata scoperta l’iscrizione “Israeliani nazisti” su un marciapiede. Subito, il personale scolastico ha allertato le autorità competenti per la sua rimozione. La scoperta ha suscitato indignazione e condanna da diversi settori, a cominciare da Isabella Ferlicchia, consigliera del Municipio 9 di Azione, che ha condiviso la foto sui social media. Successivamente, la foto è stata diffusa dal consigliere comunale Daniele Nahum che ha voluto evidenziare l’insopportabile atmosfera di avversione ebraica nella città. Infatti, molte manifestazioni recenti a Milano si sono concentrate eccessivamente sull’incitamento all’odio antisemita, riportando la città a periodi bui della sua storia.
La Procura di Milano, sotto la guida di Marcello Viola, ha avviato un’indagine sugli atti antisemiti esposti durante un corteo sabato, che mostravano il volto della senatrice a vita Liliana Segre e di altre cinque persone, etichettate come “agenti sionisti”. Dopo aver ricevuto una segnalazione dalla DIGOS, non si esclude l’ipotesi di un potenziale reato di “propaganda e istigazione al crimine basato sulla discriminazione razziale, etnica e religiosa”. Tra i sospetti ci sono due individui indicati dagli investigatori, compreso “Chef Rubio”, che durante un evento per i Carc (Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo), avrebbe istigato a segnare con lo spray le case dei sionisti.
Nel cuore dell’inchiesta e delle controversie, i cartelloni sono stati usati come base per la condanna. AleXsandro Palombo ha rivelato ieri un nuovo murale a Piazzale Loreto, dove ritrae Liliana Segre, senatrice a vita, vestita con l’uniforme di Auschwitz e un giubbotto antiproiettile. Il titolo dell’opera, “Anti-Semitism, History Repeating”, include anche una rappresentazione di Sami Modiano, un sopravvissuto di Auschwitz-Birkenau, che a 13 anni fu deportato nei campi di concentramento. È raffigurato con una valigia e il numero B7456, che è lo stesso numero tatuato sul suo braccio. Nel frattempo, Marco Camerini, preside della Scuola della Comunità Ebraica di Milano, afferma che “l’attenzione rimane alta, nonostante non ci siano segni specifici di preoccupazione”. Egli esprime preoccupazione per “le recenti dimostrazioni, il cartellone contro Segre e l’iscrizione apparsa davanti a un’altra scuola” a causa del linguaggio sempre più espresso e radicale. “La tensione sta crescendo e si sta rapidamente traducendo in episodi di antisemitismo. La politica di Netanyahu viene utilizzata come giustificazione per un antisemitismo minore. È deludente che fin dall’inizio, le sedi destinate alla cultura e al dialogo, come le scuole e le università, siano state coinvolte. Vediamo solo slogan, senza alcuna analisi profonda e senza possibilità di discussione, il che è preoccupante.”