Il Consiglio di Stato è intervenuto nella disputa ricorrente tra il Comune di Milano e la Regione Lombardia riguardo alla distribuzione dei fondi per il trasporto pubblico locale. Di conseguenza, il governo regionale è impegnato a rivedere la quantità di fondi da erogare a favore del sistema di trasporto pubblico milanese come compensazione. Questo sarà effettuato attraverso una delibera che, se non dovesse esserci nessuna sorpresa, verrà approvata lunedì dall’esecutivo del Palazzo Lombardia. La situazione sembra orientarsi verso una modifica dei trasferimenti, piuttosto che un aumento secco. La decisione di tutto ciò è stata presa a metà agosto.
Non è stato il Comune di Milano a citare in giudizio la Regione, bensì l’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale di Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia. Questa ha deciso di contestare la decisione della Giunta regionale del 28 dicembre 2017 a motivo del percezione di un trattamento sfavorevole nella distribuzione dei finanziamenti regionali destinati alle varie Agenzie per mantenere in funzione autobus, filobus, tram e metropolitane. Mentre in primo grado i giudici del Tar avevano respinto la denuncia dell’Agenzia, in appello il Consiglio di Stato l’ha ritenuta fondata. Il motivo della vittoria arriva da una questione tecnica: l’Agenzia di Milano e il proprio territorio sarebbero stati penalizzati dalla Regione mediante l’impiego di criteri di distribuzione dei fondi (costi standard) ormai obsoleti. La decisione regionale di dicembre 2017 e la ripartizione dei fondi prevista avrebbero dovuto automaticamente cedere il passo al decreto ministeriale del 2018, che avrebbe “completamente sostituito” il provvedimento regionale, almeno in termini di costi standard. Tuttavia, né l’Agenzia del Tpl né i giudici ritengono che sia andato così, notando come i decreti di assegnazione delle risorse emessi dopo la decisione del dicembre 2017 abbiano rispettato “fedelmente” i criteri di ripartizione percentuale stabiliti in un allegato alla stessa delibera.
E’ rilevante notare che la Regione può contare su alcune attenuanti, dovendosi evidenziare che la decisione controversa era stata presa per riempire un vuoto lasciato dallo Stato sul ricalcolo dei costi standard, che avrebbe dovuto risolvere nel 2013, ma ha atteso fino al 2018. Il corso scelto dalla Regione è stato apprezzato dai giudici che hanno ribadito l’importanza di non rimanere in eterna attesa di un’azione statale. Ciò nonostante, la decisione del Consiglio di Palazzo Lombardia si è rivelata un detonatore di un contenzioso non solo con l’Agenzia locale di Trasporto pubblico di Milano, ma anche di una guerra interna tra le varie Agenzie locali di Trasporto pubblico. Infatti, sembra che alcune agenzie di altre province lombarde siano apparse in tribunale al fianco della Regione e contro Milano. Si tratta di una situazione complessa, soprattutto considerate le già precarie condizioni del settore dei trasporti pubblici in termini di fondi disponibili, senza parlare del dibattito infinito – e finora in gran parte infruttuoso – sulla necessità di modificare i criteri di distribuzione dei fondi, sia nell’iter dallo Stato alle Regioni che dalle Regioni alle Agenzie locali.
La sessione di lunedì della Giunta regionale presenterà una decisione riguardante l'”allocazione di fondi alle Agenzie di Trasporto Pubblico locale per l’anno 2024″. Questo è un’azione diretta da una previa sentenza del Consiglio di Stato numero 7124/2024. Mentre non è ancora chiara la dimensione del risarcimento, la Regione ha già stanziato 426.485.000 euro all’Agenzia che serve Milano, Monza e Brianza, Lodi e Pavia nel febbraio scorso. Nel corso degli anni, la rete di trasporto di Milano si è espansa gradualmente, richiedendo ulteriori fondi per l’amministrazione, soprattutto con l’aggiunta di nuovi percorsi della metropolitana. L’assessore comunale alla Mobilità, Arianna Censi, ha stimato un fabbisogno aggiuntivo di 300 milioni di euro solo per Milano ad agosto. La metropolitana M4 è solo l’ultimo esempio di questa espansione.