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L’associazione Gabriele Borgogni ha presentato una denuncia contro Vittorio Feltri per il suo commento sugli incidenti che coinvolgono i ciclisti, definendo le sue parole disdicevoli

Milano – Vittorio Feltri, giornalista e membro del consiglio regionale lombardo per Fratelli d’Italia, ha affermato di aver espressamente fatto una battuta, tuttavia, tale affermazione non è stata apprezzata da tutti. Di fatto, l’Associazione Gabriele Borgogni, dedita alla sicurezza stradale, ha annunciato la sua decisione di intentare una causa a Feltri per i suoi commenti controversi rispetto ai ciclisti, che gli piacciono “solo se investiti”.

L’organizzazione onora la vita del giovane fiorentino Gabriele Borgogni, tragicamente morto a causa di un automobilista ubriaco nel 2004. Il gruppo ha espresso la sua indignazione all’humor nero di Feltri, affermando che le sue parole sono “massi” che non possono essere ignorati. Di conseguenza, intende presentare un reclamo legale su questa questione.

L’Associazione Borgogni opera da anni per promuovere la sicurezza stradale e l’osservanza delle leggi, e ritiene inaccettabile che un giornalista e personaggio pubblico consideri leggermente la vita, un diritto fondamentale e riconosciuto dalla Costituzione.

“Trovo incredibilmente difficile ascoltare tali parole da un altro individuo, specialmente da un padre di quattro figli,” afferma Valentina Borgogni, la sorella di Gabriele e attuale presidente dell’associazione, “Pensando al dolore dei miei genitori e al tormento di così tanti altri che ho conosciuto nel corso degli anni, la cui vita è stata improvvisamente sconvolta dalla perdita di un figlio, mi sembra incredibile che Feltri abbia potuto fare un commento del genere. Non esistono parole per descrivere l’angoscia che comporta il grave incidente di una persona, e Feltri non merita né la posizione di giornalista né quella di politico”.

Speriamo che non debba mai ricevere quella telefonata o vedere gli ufficiali di polizia avanzare verso la sua abitazione per informarlo del decesso del suo figlio. È un dolore inimmaginabile, che non si dovrebbe mai desiderare, nemmeno a coloro che hanno pronunciato tali insensatezze.

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