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Nel corteo milanese in supporto ad Alfredo Cospito, sono scoppiati caos e disordini: undici anarchici finiscono sul banco degli imputati

Il giudice per le indagini preliminari di Milano, Massimo Baraldo, ha deciso di procedere al processo contro 11 attivisti anarchici. Sono accusati per i disordini durante il corteo del 11 febbraio 2023, tenuto in solidarietà con Alfredo Cospito, allora in sciopero della fame contro la norma del 41bis. Gli addebiti, presentati dai pubblici ministeri Francesca Crupi e Leonardo Lesti della sezione anti-terrorismo e coordinati dal procuratore Marcello Viola, includono resistenza a funzionario pubblico, violenza privata, danneggiamento, camuffamento e il portare illegalmente oggetti pericolosi. Il processo avrà inizio il 10 dicembre presso la decima sezione penale del Tribunale di Milano. Tra i 13 accusati, uno è irreperibile, mentre un altro, accusato solo di camuffamento, ha richiesto un periodo di prova mediante il servizio di utilità pubblica. Gli avvocati Mauro Straini, Eugenio Losco e Margherita Pelazza sono tra coloro che difendono gli imputati. Il 26 giugno dell’anno passato, gli agenti della Digos avevano attuato misure cautelari contro sei indagati, tra cui divieti di dimora a Milano, obblighi di firma due volte a settimana alla polizia giudiziaria ed obblighi di residenza in specifici comuni. Le indagini hanno coinvolto anche altri cinque appartenenti al movimento anarchico di Milano e due del Trentino.

Una processione di 400 sostenitori della causa di un anarchico del Fai, che era detenuto nel carcere di Opera, era partita dalla Darsena. Tuttavia, la situazione è precipitata su viale Sabotino quando alcuni protestatari hanno tentato di superare un blocco di sicurezza. Come risposta, la Polizia e i Carabinieri hanno eseguito delle cariche per disperdere il gruppo e, mentre tornavano verso i Navigli, sono stati oggetto di lancio di vari oggetti, tra cui motorini, biciclette, cestini e mobili provenienti dai dehors dei bar locali.

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