Il 25 settembre 2024, una sottile pioggia ricopre piazza Santa Maria delle Grazie di Milano, piena di persone radunate in silenzio. Stanno tutti in attesa del funerale di Luca Salvadori, il loro idolo. Innumerevoli giovani con caschi e vestiti da motociclisti si sono radunati per dare un ultimo addio al pilota caduto. Il tragico evento è avvenuto il 14 settembre, quando aveva solo 32 anni, durante una corsa motociclistica a Frohburg, in Sassonia, Germania. Su schermi giganti fuori dalla basilica scorrono le immagini della sua vita, i suoi trionfi, le sue vittorie, le sue corse e la felicità di una vita completamente dedicata alla corsa. Verso le 14.30 il feretro arriva dalla strada Ruffini. L’applauso della folla celebra un giovane andato troppo presto, un ricordo inciso nei loro cuori, incluso chi non lo ha mai incontrato. Ora la pioggia aumenta, quasi a esprimere il dolore di chi è lì per lui. Successivamente, la folla segue il feretro e entra in basilica dal lato, passando tra le corone floreali che decorano la facciata e sistemandosi nella navata sinistra. Al centro, riservata agli amici, ai parenti e a un gruppo di persone con giacche blu e rosse del Trident, c’è la zona con i posti a sedere. Davanti a loro, ai piedi dell’altare, c’è la bara, sopra la quale poggia il casco giallo con il numero 23, proprietà del pilota. Tra gli amici presenti tra i banchi ci sono noti nomi come Jovanotti, Gianni Morandi, Red Canzian, Roby e Francesco Facchinetti. Molti altri rimangono fuori, seguendo la cerimonia sullo schermo enorme.
“Nel suo discorso, il prete, vestito in un abito viola, pronuncia, ‘Siamo qui per far l’omaggio a Luca.'” “Siamo qui per ricordare e abbracciare il suo magnifico esempio di vita.” Le sue parole sono state ricevute con un’emozione forte. Gli occhi di molti sono lucidi di lacrime, alcuni si asciugano le guance con fazzoletti, altri annuiscono con incredulità, come se non fosse possibile ciò che sta accadendo.
“L’essenza del messaggio di Luca oggi può essere sintetizzata in tre termini: fervore, profondità, persistenza,” aggiunge il prete. “Luca ha condotto una vita breve, ma è stato in grado di riempirla di una profondità eccezionale.” Il pilota ci ha lasciato questa istruzione: “Vivete coraggiosamente le vostre esistenze, datevi alla vostra passione, date tutto ciò che avete, ragazzi, date tutto ciò che avete. E infine, quello che realmente importa non è la durata della nostra vita, ma l’intensità con cui la viviamo.”
Ricordando il commiato da un amico e Guido Meda, al termine del sermone, un’ovazione intensa risuona nella chiesa. La cerimonia avanza con le parole di Edoardo, un amico caro che rievoca un periodo di vacanza insieme solo un mese prima nella stessa camera, ricordando i ritardi costanti per la cena, l’interminabile chiacchierata e la risata, e l’ingombrante spazio di Luca. “Non riesco a accettare il fatto che non ci incontreremo mai più”, espone Edoardo. In seguito, Guido Meda, noto commentatore MotoGp, ha l’onore di pronunciare l’ultimo discorso, rimembrando il sorriso pieno di fossette di Luca, i suoi occhi luminosi e appassionati. S’indirizza alla moltitudine. “Avete conosciuto perfettamente Luca”, afferma. “Perché Luca era genuino, non faceva distinzione tra il suo comportamento nei video e nelle sue relazioni personali”. Un applauso prolungato segue l’uscita della bara dalla basilica al termine della cerimonia. Ha smesso di piovere. Su maxischermi viene proiettato un video di Luca, con in sottofondo “Sally” di Vasco Rossi e “Terra degli uomini” di Jovanotti. La folla alza i caschi al cielo gridando il suo nome ripetutamente. Successivamente, il carro funebre riprende il suo percorso seguito da una lenta processione diretta a via Venti Settembre. Lì, i numerosi motociclisti riprendono le loro moto e partono suonando le loro trombe, dando un’ultima onoranza a Luca per il suo tragitto finale.
Coloro che non hanno potuto partecipare alla cerimonia a Milano, hanno potuto comunque averne un’esperienza virtuale grazie ad una diretta streaming sulla piattaforma YouTube, dove Luca Salvadori era noto per caricare i filmati delle sue competizioni. Il giovane era una figura molto popolare nel mondo di YouTube e dei social media, con milioni di ammiratori affezionati. Questa decisione è stata presa dalla famiglia di Luca, come hanno spiegato in un post su Facebook: “Abbiamo cercato di realizzare quello che Luca rappresentava per ognuno di voi. Ha sempre condiviso un messaggio positivo e pieno di valori importanti che abbiamo pensato dovrebbero essere trasmessi anche durante questa celebrazione. Considerando l’affetto e la partecipazione che si è mostrata, abbiamo pensato fosse appropriato offrire l’opportunità di dire addio a Luca sia fuori dalla basilica, attraverso schermi posizionati all’esterno, sia mediante una trasmissione diretta in streaming.”