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Marino, l’accusato nell’omicidio Salvaggio a Buccinasco, afferma in tribunale di non sapere chi siano i due assassini

Nel corso della prima udienza relativa all’assassinio di Paolo “Dum Dum” Salvaggio a Buccinasco, Benedetto Marino, unico imputato per la partecipazione all’omicidio del 60enne avvenuto l’11 ottobre del 2021, ha reso dichiarazioni di fronte alla Corte d’Assise di Milano. Ha negato il coinvolgimento diretto nell’omicidio, affermando di non sapere i nomi dei due assassini. Marino ha affermato di aver solamente dato un passaggio in macchina ai due killer, di cui aveva conosciuto in passato per affari legati alla droga. Nonostante ciò, sostiene di non conoscerne i nomi: sottolinea di aver solo salvato il numero di telefono di uno di loro e il giorno dell’omicidio si erano visti perché Marino voleva acquistare cocaina. Dichiarazioni, queste di Marino, riportate da Il Giorno, in cui l’indagato afferma che gli era semplicemente stato chiesto di dare un passaggio alla persona che gli vendeva la droga, come aveva già fatto altre volte. In cambio riceveva una dose modesta di cocaina. Marino ha concluso dicendo di non ricordare dove lo avesse condotto, poiché non aveva l’abitudine di segnare tali dettagli nel calendario.

L’accusa sostiene che Marino avrebbe svolto il ruolo di vedetta e conducente in occasione dell’omicidio di un uomo di 60 anni, recentemente rilasciato dal carcere per traffico di droga e connesso direttamente alle ‘ndrine dei Barbaro e Papalia.

Il punto di vista degli investigatori

Gli investigatori, grazie anche all’analisi dei video delle telecamere installate a Buccinasco e Milano, hanno ricostruito l’accaduto. Due assassini, a bordo di uno Yamaha T-Max, hanno ucciso Salvaggio con almeno tre colpi di pistola mentre si spostava in bicicletta lungo via della Costituzione, partendo dalla sua casa in via Odessa. Dopo l’omicidio, i due hanno preso la fuga in direzione Milano, verso via Fleming. Marino, quarantacinquenne di Inveruno, avrebbe atteso i colpevoli in un luogo isolato, alla guida di una Peugeot 3008, garantendo una fuga “rapida e sicura” ai responsabili dell’omicidio, come sottolineato dai pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia che hanno coordinato le indagini svolte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano.

Le indagini continuano

Le indagini sono ancora in corso per trovare i responsabili dell’omicidio di Salvaggio che, rilasciato dal carcere per motivi di salute, era seriamente malato con pochi mesi di vita rimasti, secondo la diagnosi medica.

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