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Le nuove reclute del Beccaria riceveranno le abitazioni dell’Aler

Quattro residenze Aler sono state designate per gli ufficiali della Penitenziaria che lavorano al Beccaria Minorile, dove il personale è stato incrementato di circa 50 membri negli ultimi mesi a seguito di rivolte, tentate evasioni, evasioni riuscite e, in particolare, dopo l’indagine che ha portato all’arresto di 13 guardie e alla sospensione di otto ulteriori in aprile, accusate in un’indagine della Procura di Milano di presunti abusi e violenze ai detenuti minori. La Regione Lombardia ha lanciato un’iniziativa per fornire alloggio ai nuovi ufficiali e funzionari, con la recente consegna dei primi due appartamenti in un edificio in Via Saponaro, a Gratosoglio, in presenza del presidente di Aler Milano, Matteo Mognaschi, l’assessore per l’Housing, Paolo Franco, e il direttore del Beccaria, Claudio Ferrari. “Abbiamo risposto prontamente alla richiesta del direttore di soluzioni residenziali per il personale di nuova assegnazione”, ha dichiarato Franco, assicurando che “forniremo ulteriori residenze alla Polizia penitenziaria e a tutte le forze dell’ordine attraverso un bando specifico, per facilitare la loro permanenza”. Inoltre, l’assessore non nega che l’introduzione di persone in uniforme in contesti spesso difficili sia un segnale tangibile di sicurezza e legalità, favorisce la diversità abitativa nei quartieri e contribuisce a reinventare il concetto di case popolari, migliorando la qualità della vita di tutti i cittadini. Infine, Ferrari, direttore del Beccaria, ha espresso la sua gratitudine alla Regione per la sua “risposta davvero immediata. Questa iniziativa, unica nel suo genere per noi, permette agli ufficiali di vivere in un ambiente diverso dall’ambiente penitenziario”.

Si tratta dell’avvio di un partenariato che continueremo a potenziare.

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