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Il settore dell’edilizia è pervaso da un sistema segreto: documenti vengono passati per la gestione di lavoratori invisibili. Alcuni addirittura lavorano per 380 ore

In Milano, diversi casi evidenziano l’abuso del lavoro con alcuni operai che accumulano fino a 380 ore di lavoro al mese, a fronte delle 200 ore massime, incluso straordinario. Un caso particolare è quello di operai assunti, a tempo pieno, da più aziende. Uno tra questi, un muratore, si è ferito mentre lavorava per una compagnia, ma risultava impiegato da un’altra. Queste situazioni vengono alla luce attraverso i controlli della Cassa Edile di Milano, che sta cercando di intervenire sul fenomeno dell’uso di documenti d’identità altrui per permettere a lavoratori senza permesso di soggiorno di lavorare apparentemente in modo legale, pratica riscontrata specialmente in caso di controlli improvvisi. Spesso, i dati anagrafici di operai stranieri regolarizzati vengono usati, senza il loro consenso, per stipulare contratti a lavoratori della stessa area geografica, ma privi di documenti validi. Daniela Privitera, responsabile della Cassa Edile di Milano, dichiara: “Ogni mese ci confrontiamo con circa 20 casi del genere, che danneggiano anche le aziende compliant. Lavoriamo per regolarizzare queste situazioni e, quando si riscontrano sovrapposizioni di dati, sospendiamo i pagamenti. Invitiamo i lavoratori coinvolti a presentarsi, ma purtroppo ciò non accade. Il problema deriva anche dai lunghi tempi d’attesa per ottenere o rinnovare il permesso di soggiorno, requisito fondamentale per lavorare legalmente”.

Circa 45.000 lavoratori sono registrati alla Cassa Edile di Milano, un’organizzazione bilaterale fondata nel 1919 rappresentata da Assimpredil Ance, associazioni artigiane e sindacati Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil. Tra le altre funzioni, quest’ente emette ammortizzatori sociali, ferie e tredicesime. Si è verificata una reazione ai controlli con tentativi di eluderli, utilizzando documenti per diverse aree, come edilizia e logistica, rendendo più ardua l’analisi dei dati per scoprire le false identità. “Combattere l’illegalità in tutte le sue forme è la priorità della Cassa Edile” afferma il suo presidente Dario Firsech. Questo impegno dovrebbe coinvolgere anche l’Inps, poiché le irregolarità contrattuali influiscono sui pagamenti multipli dei contributi alla stessa persona. Alem Gracic, segretario generale della Filca Cisl di Milano e vicepresidente della Cassa Edile, spiega: “Durante le nostre ispezioni nei cantieri, scopriamo lavoratori con documenti di altre persone. Ci viene spesso chiesto di non intervenire, poiché potrebbero essere esclusi dal mercato del lavoro se segnalati. La verità si comprende a fondo quando avvengono incidenti e si scopre la presenza di lavoratori ‘fantasma’ persino nei principali cantieri Milano.”

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