La celebrazione del suo 50° anniversario è stato al centro della recente edizione di The European House Ambrosetti a Cernobbio. Il concetto del Forum Ambrosetti è emerso durante un viaggio in treno tra Verona e Milano, in un dialogo tra Alfredo Ambrosetti e il ricercatore Umberto Colombo. Nel turbolento periodo del 1975, caratterizzato da atti terroristici, instabilità politica e una crisi economica, Ambrosetti decise di organizzare il primo summit a Villa d’Este per discutere lo stato dell’economia e le tendenze contemporanee, con il sostegno di alcuni amici tra cui Colombo, il sociologo Francesco Alberoni e l’economista Beniamino Andreatta. Fin dalla sua nascita in mezzo a molte incertezze, il Forum ha continuato a crescere, celebrando quest’anno 50 anni di esistenza. Solo 14 persone hanno partecipato alla prima edizione, ma il numero di partecipanti è cresciuto progressivamente fino a raggiungere un limite impostato a 250. Di rilievo gli ospiti che il Forum ha accolto nel corso degli anni, inclusi nomi come Gianni Agnelli, Yasser Arafat, Shimon Peres, Joe Biden, la regina Rania di Giordania, S.M. il principe Alberto II di Monaco e Kofi Annan, oltre ai messaggi di Papa Francesco, Sergio Mattarella e Volodymyr Zelensky. A questi si aggiungono 25 vincitori del premio Nobel. Queste personalità si riuniscono per confrontare e condividere le loro visioni su argomenti e priorità rilevanti per imprenditori e figure politiche, favorito dal carattere riservato che permette una discussione franca. Oggi, The European House – Ambrosetti (TEHA) consiste in un team di circa 300 professionisti, di cui il 56% sono donne, che è cresciuto significativamente attraverso la collaborazione con numerosi partner in Italia, in Europa e in tutto il mondo.
Da quasi tre decenni, frequento gli incontri di Cernobbio, e ho constatato che, con l’insediamento di Valerio De Molli nel 2000, si è manifestata una tendenza verso l’Unione Europea, significativa fino al punto di causare un cambiamento del logo originale. Questo è avvenuto nel contesto di un atteggiamento preciso verso il mondo occidentale e atlantico. In ogni caso, l’obiettivo rimane sempre quello di esaminare lo sviluppo della società italiana e globale in tutti i suoi aspetti, siano essi economici, politici, culturali, sociali o scientifici.