Ecco dove mi trovo, in via Caminadella, catturato non solo dal suo fascino, ma anche dal suo storico nome che non rimanda all’atto del camminare, ma piuttosto ai camini, dato che nel Medioevo, una casa con un camino vero e proprio era chiamata ‘caminata’. Secondo un’altra spiegazione, ‘Caminadella’ era un termine militare utilizzato per descrivere una fortificazione di terrapieno tra porta Vercellina e porta Ticinese. Camminando, incappo in alcune insegne che sembrano fuori luogo in questa vecchia strada milanesa, come ‘Glamour’, un negozio di bellezza, e ‘Nowhere Future Bakers’. Successivamente, mi ritrovo davanti a un’insegna che si erge sopra edifici chiusi e coperti di graffiti. È tutto ciò che rimane del cinema De Amicis, inaugurato nel 1960 e la cui grande insegna è sormontata dalle parole ‘Comune di Milano. Settore Cultura e Spettacolo’. Da molto tempo, precisamente dal 2002, questo storico cinema-teatro versa in uno stato di abbandono; mi sorprendo sempre quando vedo quanto sia desoladamente in rovina. Fu preso d’assalto dagli studenti undici anni fa. Sfortunatamente, non vi sono segni di una possibile ripresa. Proseguiamo verso l’istituto superiore Manzoni, uno dei migliori nella nostra città, che conservo nel mio cuore per la supplenza che vi ho svolto tanti anni fa… Oltrepassato il negozio del ‘Milano mini market’, mi ritrovo in via Cesare Correnti e scelgo di deviare verso un’altra affascinante viuzza, via Gian Giacomo Mora. Qui risiedeva un grande musicista, Giorgio Gaslini, che ci ha lasciato dieci anni fa. Ancora mi colpisce il ricordo dei nostri incontri in queste strade per una tazza di caffè o un drink e mi manca molto.
Cerco di procedere, ma è complicato a causa della ristrettezza della strada e delle auto in continuo movimento. Mi trovo a pensare, convinto, come sarebbe migliore se fosse una via riservata ai pedoni.