Bilel Cubaa, autore presumato dell’omicidio di Yuri Urizio avvenuto il 13 settembre 2023, verrà valutato da un punto di vista psichiatrico. Tale decisione è stata presa dai giudici Bertoja e Fioretta della Corte d’Assise di Milano, i quali hanno delegato l’incarico alla psichiatra Marina Verga. La sua analisi sarà presentata entro la fine di novembre. Il giovane di origine tunisina, negli anni 28, è accusato di avere strangolato Urizio senza un motivo concreto nella zona di Darsena. Anche il Pubblico Ministero Luca Poniz, l’avvocato difensore Marco Ciocchetta e il legale Fabio Gualdi, portavoce della parte civile, hanno designato i loro esperti.
La valutazione mira a determinare se Bilel Cubaa era in grado di comprendere e desiderare al momento del crimine e se l’uso di droghe o farmaci possa avere influito. Infatti, il tunisino era in trattamento per depressione. Secondo quanto affermato da Bilel, aveva attaccato Urizio – di soli 23 anni – dopo averlo visto disturbare una mendicante ucraina. Tuttavia, questa sua versione non è mai stata confermata dalle riprese di videosorveglianza né dalle dichiarazioni della donna interrogata dagli investigatori. La prossima udienza si terrà il 2 dicembre.
L’assassinio di Yuri Urizio.
Yuri Urizio è stato brutalmente assassinato sulla pubblica via pochi minuti prima delle quattro del mattino del 13 settembre dell’anno precedente. Da quanto emerge dagli atti, Bilel avrebbe iniziato ad aggredire il ragazzo con le sue sole mani, per poi afferrarlo al collo per un periodo prolungato: oltre 7 minuti. Un’azione così violenta da rendere impossibile a Urizio di resistere. L’aggressione si era interrotta solo all’arrivo delle forze dell’ordine. La situazione è stata resa più chiara grazie alla testimonianza di un occhio esterno e alle registrazioni della telecamera di sorveglianza.
Gli ufficiali di polizia avevano prontamente riconosciuto la serietà dell’incidente e avevano prontamente iniziato le manovre di rianimazione su Urizio, in attesa dell’arrivo degli operatori sanitari che avevano portato in ospedale l’uomo in stato di coma indotto, al Policlinico di Milano, dove due giorni più tardi è deceduto. Dal canto suo, Bilel Cubaa non aveva tentato di fuggire, ma aveva da subito spiegato che stava cercando di rapinare un mendicante.