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La casa di produzione milanese “under 28” chiamata Eclettica ha già fatto una forte impressione al Festival di Venezia

Eclettica, una casa produttrice di Milano, è conosciuta per collaborare con giovani registi, preferibilmente sotto i 30 anni, o meglio ancora, sotto i 28 anni. I suoi lavori hanno già riscosso notevole successo in numerose manifestazioni cinematografiche di alto livello, anche al di fuori dell’Italia, e vantano una firma distintiva. Eclettica ha persino instaurato la propria compagnia di distribuzione, Gorrilla Distribution, allestita in collaborazione con Gargantua, uno dei principali distributori di cortometraggi in Europa. Nonostante i suoi pochi anni di esistenza, ha raggiunto traguardi significativi come la selezione dei cortometraggi “Sans Dieu” di Alessandro Rocca, co-prodotto con Destination Film, e “Nero Argento” di Francesco Manzato, co-prodotto con Polittico, alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia. Quest’ultimo ha anche vinto il premio per la migliore regia. Riccardo Copreni e Andrea Sbarbaro, nati nel ’98, sono due dei fondatori di Eclettica.

Come ha preso forma Eclettica?

“Formalmente, Eclettica è stata fondata nel 2024 da cinque persone: Federico Fasulo, Lorenzo Maria Chierici, Johnny Vilca, e noi due – spiegano Copreni e Sbarbaro. L’inizio della nostra avventura risale al 2021, quando Riccardo e Lorenzo si sono uniti per formare un collettivo con l’intento di produrre i loro cortometraggi. Da allora, il progetto si è evoluto e oggi Eclettica rappresenta una parte di ciascuno di noi, portando avanti il nostro peculiare approccio al cinema di genere. Supervisioniamo i film dal concepimento alla distribuzione, coprendo le fasi di editing, produzione e post-produzione. Spesso, instauriamo rapporti di lungo termine con i registi con cui collaboriamo; infatti, consideriamo Francesco Manzato, Tommaso Frangini, Francesco Carlo Lorenzini e Antonio Donato come membri fondamentali della nostra squadra, dato il loro attivo coinvolgimento nella vita della nostra casa produttrice, dalle manifestazioni cinematografiche alle serate sociali. Collaboriamo inoltre costantemente con un gruppo stabile di persone per costituire una crew che si ritrovi regolarmente sul set dei film”.

Perché avete prescelto Milano come base?

AS: “Semplicemente perché la nostra origine è qui. Milano è la città che abbiamo sperimentato, un posto che, per meglio o per peggio, ci appartiene. È deludente che una metropoli economicamente avanzata abbia un ruolo minore nel cinema, soprattutto in termini di produzione. Quindi, ci siamo chiesti: è possibile affermare la nostra presenza come produttori milanesi? Crediamo di sì. L’obiettivo non è narrare Milano, alcuni registi hanno certamente una specificità geografica, tuttavia ci riferiamo a un particolare immaginario, a una memoria milanese che pensiamo emerga dalla Eclettica”.
RC: “Il fatto che siamo nati decentrati ci ha dato la libertà di essere più creativi e produttivi e anche di posizionarci nel mercato come ‘i milanesi’. Aggiungerei anche che mi pare che stia emergendo una rete milanese: altre aziende, la rivista Filmidee, Tafano cinema e molti altri. Ci influenziamo a vicenda, con elementi che ci sono affini e che identifichiamo come nostri”.
Che significa per Eclettica la vittoria di Nero Argento alla SIC?
AS: “È sicuramente il riconoscimento più prezioso che abbiamo ricevuto. Solo la selezione da un festival così prestigioso ha generato un grande impatto, altri eventi ci richiedono Nero Argento e Sans Dieu. La vera vittoria è stata la presenza di due cortometraggi in competizione, il premio è una conferma del nostro impegno”.
Entrambi avete recentemente diretto un cortometraggio, “154”, che vanta la partecipazione di un grande attore come Giovanni Storti: com’è stata l’esperienza?

RC: “Il nostro progetto è stato completato ad aprile con l’ausilio di una squadra milanese, realizzato in collaborazione con We Shorts. È diventato popolare sia in patria che all’estero. Fin dall’inizio, avevamo in mente Giovanni, che aveva precedentemente lavorato con Andrea. Si è dimostrato entusiasta all’idea di partecipare in un racconto di fantascienza. Potrebbe essere affascinato dall’opportunità di cimentarsi in un genere diverso dal suo solito, in più è un grande fan della fantascienza, cosa che ignoravamo. Al momento, stiamo lavorando per espandere il progetto di 154”.

Ci stiamo preparando per un film di lunga durata nel futuro?

RC: “Sì, è il nostro obiettivo principale per l’anno successivo. Stiamo attualmente sviluppando vari progetti in questa direzione, tra cui uno di Lorenzo Chierici, con la speranza di iniziare le riprese entro l’anno. Per la maggior parte, stiamo conducendo questi progetti in maniera ibrida, non avendo né l’esperienza né le risorse finanziarie sufficienti per crearne uno interamente autonomo. Per questo, stiamo creando legami con altre organizzazioni a Roma, Venezia e Torino”.

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