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Oggi, 1.334.198 studenti lombardi ascolteranno per la prima volta la campanella dell’anno scolastico. Tuttavia, l’effetto di aule vuote è evidente

In Lombardia, la nuova stagione scolastica è iniziata ufficialmente oggi in 5.463 scuole statali, comprese 1.335 scuole materne che hanno aperto i loro battenti nei giorni precedenti o accolto nuovi alunni. Questo, a fianco di 1.115 entità scolastiche guidate da dirigenti. Queste scuole si trovano in tutto il paese e attualmente affrontano il problema della denatalità: rispetto all’anno scorso, nelle scuole lombarde ci saranno 15.746 studenti in meno. A livello del quinquennio, la diminuzione è quasi del 5% (4,84% per l’esattezza). Il fenomeno delle culle vuote è evidente, soprattutto nelle scuole dell’infanzia, dove c’è stato un calo del 9,80% rispetto al 2020/21, e nelle scuole primarie, con una diminuzione del 8,68%. Anche nelle scuole medie, ci si aspetta un calo del 5,80% in cinque anni, con 252.465 studenti quest’anno rispetto ai 257.216 dello scorso settembre. Nonostante tutto, c’è stato un timido aumento del 1,28% nelle scuole superiori rispetto al 2020/21, ma si segnala comunque un calo di 847 studenti rispetto al 2023/24. A questi numeri si aggiungono gli alunni di scuole paritarie, che ammontano a 217.380, suddivisi in 114.608 per l’infanzia, 39.016 per la primaria, 27.133 per le medie e 36.623 per le superiori. Nonostante la diminuzione demografica, il personale docente è stato garantito. “Nei confronti degli anni precedenti, c’è stata una massiccia assunzione di insegnanti, dell’amministrazione si deve ringraziare il ministro Giuseppe Valditara che ha fortemente voluto questi concorsi”, ha detto Luciana Volta, direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale. “Abbiamo concluso queste procedure in un tempo record, considerando le dimensioni della Lombardia”.

Anche i direttori dei servizi amministrativi (Dsga) sono stati coinvolti nell’organizzazione del nuovo anno scolastico, nonostante le sfide impreviste che si presentano sempre. Rimangono 19 posti vacanti nelle classi di concorso, tra cui scuole primarie, ma l’obiettivo è regularizzare la situazione entro settembre. Durante questo periodo, verranno nominati opportuni insegnanti su base meritocratica. “Nonostante le difficoltà, siamo riusciti a organizzare 112 commissioni in Lombardia, un’impresa notevole”, ha affermato Volta. Ancora in corso le nomine per l’anno accademico, si attende di vedere il numero di rinunce per procedere alle fasi future. “Siamo contenti che quest’anno siamo stati in grado di iniziare le supplenze e i contratti a tempo determinato entro il 31 agosto – un risultato quasi miracoloso, nonostante alcuni ostacoli”, ha aggiunto il Direttore Generale dell’Usr. Sottolinea l’importanza di una forza lavoro stabile per gli studenti, nonostante le sfide associate all’incertezza della professione. Al primo giorno di scuola, rivolge un messaggio di incoraggiamento sia agli studenti che agli insegnanti, sottolineando il ruolo cruciale delle famiglie nella collaborazione educativa. L’inizio di un nuovo anno accademico si apre con nuove discipline, primi esperimenti 4+2 e l’introduzione di riforme per gli istruenti tecnici e professionali. “Abbiamo già fatto passi da gigante nell’orientamento: abbiamo un coordinamento regionale per dare una panoramica su università e lavoro da due anni”, ha affermato Volta, anticipando che la prossima sfida sarà l’approccio al primo ciclo di studi.

Un altro argomento che sta emergendo è l’intelligenza artificiale: ci saranno 15 classi che inizieranno a testarla nei mesi a venire, alcune di queste si troveranno in Lombardia. “Ci troviamo ancora in una fase iniziale – conferma Volta – l’intelligenza artificiale deve essere introdotta come un utile strumento per gli studenti, non come qualcosa che li divora. I pericoli non sono minimi. E’ positivo che la sua implementazione venga effettuata in modo graduale, ben ponderata e riflettuta”.

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