Nonostante le sue espressioni polemiche nei confronti dei meridionali emesse alla televisione e sui giornali, il giornalista Vittorio Feltri è stato scagionato. Accusato di incitamento all’odio razziale, non è ritenuto colpevole dal giudice per l’udienza preliminare di Roma e dal procuratore, secondo i quali “la questione non rappresenta un crimine”.
Feltri, uno dei fondatori del giornale ‘Libero’ e attuale consigliere regionale di Fratelli d’Italia in Lombardia dal 2023, aveva etichettato i meridionali come “inferiori”. Dal 2017 al 2020, nelle sue apparizioni in vari programmi televisivi e nei suoi articoli, ha sottolineato spesso l’esistenza di un “abisso” tra il Nord e il Sud d’Italia.
La querela è stata avanzata da Saverio De Bonis, ex senatore del Movimento 5 Stelle e originario di Irsina (Matera). Malgrado rinviato a giudizio con rito abbreviato a febbraio, Feltri ha ottenuto l’assoluzione il 12 settembre attraverso il gup di Roma, Claudio Carini, perché “il fatto non costituisce reato”. Tale decisione è stata richiesta anche dal Procuratore della Repubblica, Francesco Cascini.