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Non è permessa la cerimonia funebre per Totò Bellocco, il giovane di 36 anni che è stato assassinato da Andrea Beretta

L’ufficio del capo della polizia di Reggio Calabria ha emanato un’ordinanza martedì scorso che proibisce la celebrazione di una cerimonia funebre per Antonio Totò Bellocco, il 36enne ucciso da Andrea Beretta. Bellocco, originario di Rosarno e erede dell’omonimo clan ‘ndrangheta, è stato assassinato la scorsa settimana a Cernusco sul Naviglio da Beretta, un noto capo ultras dell’Inter, che ha confessato l’uccisione, sostenendo di aver agito convinto che Bellocco avesse emesso una sentenza di morte nei suoi confronti.

L’ufficio del questore ha stabilito che solo la sepoltura sarà permessa stasera. La decisione è stata presa per evitare che la cerimonia funebre diventi un display di potere per la famiglia criminale di Bellocco. Le autorità temono che l’evento possa essere utilizzato per esibire la forza del clan.

Dopo un’autopsia condotta nelle ultime ore che ha rivelato più di venti colpi di coltello, il corpo di Bellocco è stato trasportato questa mattina da Milano al cimitero di San Ferdinando, senza alcuna sosta.

Il documento rilasciato dall’ufficio del questore sottolinea come Bellocco, per diversi mesi prima della sua morte, sembrava puntare alla curva Nord dell’Inter, che avrebbe potuto essere la causa del suo scontro con Beretta. Bellocco era a conoscenza delle autorità come un individuo sorvegliato e una figura significativa nel mondo del crimine organizzato calabrese, in particolare all’interno della famiglia ‘ndrangheta che opera nelle città di Rosarno e San Ferdinando.

Per questo motivo, è stata presa la decisione di non tenere funerali. Un punto chiave evidenziato nel decreto è il pericolo che “la cerimonia potrebbe essere utilizzata per mostrare il potere della famiglia criminale”. Inoltre, potrebbe agevolare “riunioni tra gli associati”, favorendo “la formazione di alleanze o la pianificazione di attività illecite, causando potenziali disturbi all’ordine e alla sicurezza pubblica”. Di conseguenza, il capo della polizia ha stabilito che “l’interramento”, previsto per mercoledì sera, “dovrá essere semplice e strettamente privato”, consentendo solo la presenza dei “parenti più prossimi”.
Nella stessa ordinanza, il dipartimento di polizia proibisce “qualsiasi forma pubblica di commemorazione e, allo stesso tempo, qualsiasi altra cerimonia, servizio o manifestazione simile di lutto che si tiene al di fuori del luogo specificamente designato per l’interramento”.

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