×

I resti di Sara Stefanelli e Andrea Galimberti, gli scalatori che erano scomparsi sul Monte Bianco, sono stati ritrovati

I corpi dei due alpinisti scomparsi sul Monte Bianco, Andrea Galimberti e Sara Stefanelli, sono stati rinvenuti dal Peloton della gendarmerie d’haute montagne di Chamonix a un’altitudine di 4.500 metri. Sabato pomeriggio, la coppia afflitto aveva segnalato di essere intrappolati a quella quota sul Monte Bianco, inviando un grave messaggio di soccorso, “Venite a prenderci, rischiamo di morire congelati”.

Questo pomeriggio, il Peloton di Chamonix ha scoperto i loro corpi sul lato francese del Monte Bianco, nella regione del Mur de la Cote; un inclinazione coperto di ghiaccio estremamente verticale che conduce alla cima del monte. Entrambi i corpi sono stati recuperati e riportati a Chamonix.

Andrea Galimberti, un ingegnere di 53 anni, era un ardente entusiasta della montagna e dirigeva l’azienda di famiglia a Cabiate, nel Comasco. Sara Stefanelli, di 41 anni, proveniva da Genova, pur lavorando in un reparto di medicina geriatrica di un ospedale milanese. Mentre Andrea era un esperto della montagna, Sara aveva sviluppato la sua passione più recentemente. All’inizio di settembre, erano partiti insieme per Cervinia. Andrea aveva condiviso l’esperienza sui social: “Dopo il classico corso di alpinismo tre mesi fa Sara inizia ad arrampicare con me… poi ‘Andre, io ho un sogno da sempre, arrivare in vetta al Cervino!!!’ la guardo negli occhi e ci leggo dentro una passione infinita, grande come la mia”.

Su Facebook sono iniziate a circolare le prime espressioni di dolore: “Abbiamo subito la perdita di due ferventi amanti della montagna. Due individui eccezionali, che nutrivano un amore per la montagna raro da trovare, ci hanno lasciato”, scrive una utente. “La montagna era il loro rifugio preferito, un luogo dove si sentivano liberi, vivi e tranquilli. Vivevano i loro sogni con fervore e non c’è nulla di più gratificante che vivere facendo ciò che si ama. Ora, ci rimane solo un profondo turbamento e un immenso dolore”.

Leggi anche