Il mondo della finanza agevolata, composto da contributi e agevolazioni per imprese, sta vivendo un periodo di forte cambiamento.
Il mondo della finanza agevolata, composto da contributi e agevolazioni per imprese, sta vivendo un periodo di forte cambiamento. La revisione del paradigma industriale (che passa da 4.0 a 5.0) e la convergenza di caro energia e fenomeni alluvionali hanno radicalmente riscritto, in meno di 12 mesi, il panorama dei bandi per imprese.
A parlare sono i numeri. Come evidenziato dall’osservatorio semestrale dell’Ufficio Tecnico di Golden Group, società specializzata in finanza agevolata, nella prima metà del 2024 è stato pubblicato il 42% di bandi in meno rispetto al 2023. Il dato prende in considerazione enti nazionali, regionali e camerali.
A cosa si deve questa riduzione dei bandi per imprese? Certamente il ritardo delle misure per il Piano di Transizione 5.0 gioca un ruolo importante in tal senso, poiché a questo sono legate buona parte delle risorse stanziate dal governo. Risorse che nonostante la pubblicazione del decreto attuativo definitivo (firmato dai ministri competenti il 23 luglio 2024) risulteranno immobilizzate e inaccessibili alle imprese fino all’effettiva attivazione delle misure, per cui sono necessari un ulteriore decreto direttoriale e una circolare con le linee guida per l’applicazione delle nuove misure.
Incide sulla riduzione dei bandi pubblici per le imprese anche la crescita del debito pubblico, dovuta in parte proprio alle politiche di aiuti alle imprese, che alla fine del 2023 sono state oggetto di diverse indagini da parte delle forze dell’ordine. Le evidenze che diverse società hanno abusato della possibilità di accedere ai contributi hanno portato il Governo a rafforzare i controlli e rivedere le politiche di attivazione dei bandi.
Ciononostante le programmazioni regionali e nazionali procedono con misure mirate e stanziamenti anche oltre 100 milioni di euro per singola regione. Anche senza l’attivazione del Piano di Transizione 5.0, le imprese alla ricerca di contributi per innovazione, transizione digitale e altri investimenti strategici possono comunque contare su una lunga lista di bandi.
Le principali misure nel panorama dei bandi nazionali comprendono il Credito di Imposta per Beni Strumentali 4.0 e il Credito di Imposta per il Mezzogiorno. Ma anche i contributi SIMEST per l’internazionalizzazione e la Nuova Sabatini. Sempre secondo i dati semestrali di Golden Group, nel primo semestre 2024 le richieste di contributi SIMEST per l’internazionalizzazione sono quadruplicate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Mentre la Nuova Sabatini è stata recentemente potenziata con una dotazione di 80 milioni di euro per supportare i processi di capitalizzazione delle PMI (Nuova Sabatini Capitalizzazione).
Nella lista dei bandi più interessanti non possono mancare poi i contributi a fondo perduto forniti annualmente dall’Inail alle imprese che investono nella sicurezza sul posto di lavoro. Accessibili tramite il bando ISI Inail, sono destinati a realtà di ogni settore produttivo e fanno la differenza tra un luogo di lavoro sicuro e un ambiente a rischio infortuni.
Per il 2024 le domande per il bando ISI sono ormai chiuse e si è già in fase di erogazione dei contributi. Ma la programmazione per il 2025 è dietro l’angolo e, nell’attesa dei famigerati crediti di imposta fino al 45% del Piano Transizione 5.0, conviene iniziare a pianificare gli interventi strategici.