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Esondazioni Seveso: la soluzione è riaprire i canali artificiali dei navigli

Biscardini lotta per la riapertura dei navigli contro le esondazioni del Seveso

Esondazioni Seveso

L’idea di riaprire i Navigli milanesi, i canali artificiali ora sotterranei, è stata recentemente rilanciata come possibile soluzione per affrontare le esondazioni del fiume Seveso. Questo concetto è stato proposto da Roberto Biscardini, ex parlamentare e consigliere comunale socialista, nonché presidente dell’associazione ‘Riaprire i Navigli’.

L’Utilità della riapertura dei Navigli

Secondo Biscardini, la riapertura dei Navigli non solo contribuirebbe a restituire alla città una parte della sua bellezza storica, ma avrebbe anche un ruolo significativo nella gestione delle acque. Questa idea potrebbe offrire una soluzione per gestire le acque provenienti dalle esondazioni del fiume Seveso e quelle causate da forti temporali, che periodicamente allagano la città.

Ritardi e Disagi Attuali

Biscardini attribuisce i disagi attuali e i danni economici gravi alle proprietà private, agli uffici pubblici, alle scuole, alle cabine elettriche e agli impianti della metropolitana ai ritardi nei lavori per la riapertura dei Navigli da parte della Regione Lombardia e del Comune di Milano.

Una storia complicata

La riapertura dei Navigli è stata giudicata costosa, con stime che suggeriscono che sarebbero necessari almeno 400 milioni di euro per il progetto. Tuttavia, prima della pandemia da Covid-19, il sindaco Beppe Sala aveva cercato fondi presso la Commissione europea, con l’obiettivo di renderli navigabili per promuovere la mobilità alternativa. La pandemia ha causato un arresto nei progressi, ma il Comune di Milano ha successivamente cercato finanziamenti all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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