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Omaggio a Paolo Borsellino: Milano ricorda il giudice a 30 anni dalla morte

Il sindaco Beppe Sala: "Da anni Milano è impegnata in un percorso di civiltà"

Strage di via D'Amelio, Milano ricorda Borsellino a 30 anni dalla morte

Nella giornata di martedì 19 luglio Milano ha ricordato il giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia 30 anni fa insieme agli agenti della sua scorta, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Eddie Walter Cosina e Claudio Traina.

Omaggio a Paolo Borsellino: la commemorazione

La commemorazione si è svolta ai giardini intitolati a Falcone e Borsellino. Tra i presenti il sindaco Giuseppe Sala, il Procuratore della Repubblica di Milano Marcello Viola, Jole Garuti di Libera e Guido Fogacci della Scuola Caponnetto, con l’accompagnamento musicale del maestro Raffaele Kohler.

Il primo cittadino ha affermato: Da anni Milano è impegnata in un percorso di civiltà che rende omaggio alle vittime della violenza mafiosa e ai protagonisti di una battaglia che potrà terminare solo con la vittoria della legge e della democrazia”.

Omaggio a Paolo Borsellino, Sala: “Milano al centro degli interessi della criminalità organizzata”

Inoltre, Sala ha sottolineato che la città piange anche le vittime innocenti dell’attentato di via Palestro del ’93.

“Milano ha voluto imporsi come modello al paese per l’intransigenza alla lotta alla infiltrazione mafiosa. E per i metodi adottati. La ricchezza della città e gli appalti per grandi opere sono obiettivi della criminalità organizzata”. Insomma, i progetti per il futuro di Milano possono essere fonte di attenzione di qualcuno malintenzionato.

Omaggio a Paolo Borsellino, Viola: “Serve una verità completa”

Marcello Viola, procuratore della Repubblica di Milano, ha chiarito di partecipare alla commemorazione “perché sentivo forte un dovere di testimonianza, per il mio rapporto di conoscenza personale con Borsellino e per avere vissuto con lui quegli anni a Palermo in quegli uffici. Sono passati 30 anni dalla strage di via D’Amelio e ancora non riusciamo ad avere verità e certezza su ciò che è accaduto e questa è una necessità assoluta perché non possiamo avere giustizia senza verità completa”.

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