Tra le applicazioni, oltre alla formazione per la sicurezza sul lavoro, spuntano simulatori di guida
Argomenti trattati
L’Università Bicocca inaugura i nuovi laboratori del dipartimento di Psicologia e conquista il proprio Metaverso.
Metaverso, Università Bicocca: l’investimento
“Non bisogna avere paura delle nuove tecnologie e di ciò che la che la scienza e l’intelligenza artificiale portano con sé”, afferma la rettrice Giovanna Iannantuoni presentando il MiBTec (Mind and behavior technological center) e il BiCApP (Bicocca center for applied psychology): due strutture all’avanguardia per lo studio e il miglioramento dell’interazione uomo-macchina.
Per la realizzazione dei centri di ricerca dedicati alla realtà aumentata e virtuale sono stati investiti 13,3 milioni, di cui 7,4 di fondi ministeriali. Angelo Maravita, direttore del dipartimento di Psicologia, sottolinea che i centri studiano “i fattori che determinano l’interazione tra uomo e macchina, per sviluppare tecnologie più efficaci e capaci di modificare positivamente il comportamento umano“.
Metaverso, Università Bicocca: gli usi infiniti
A rendere unico il progetto dell’ateneo, l’attenzione per gli aspetti psicologici, ovvero lo studio delle reazioni mentali e fisiologiche che si sviluppano interagendo con una certa realtà. Le Cave, stanze gemelle che sviluppano realtà virtuale semi-immersiva, consentono, oltre all’interazione tra due persone -senza vedersi-, la condivisione dello stesso spazio virtuale. In questo modo, è possibile valutare comportamenti e reazioni ricostruendo qualsiasi situazione, realistica o no.
Gli usi sono infiniti: ricerca, istruzione, comunicazione e marketing, sostenibilità ambientale, psicologia clinica e divulgazione scientifica.
Metaverso, Università Bicocca: l’obiettivo
Nella stanza denominata Virtualizer è possibile vivere la realtà immersiva senza limiti di spazio e di gravità. Si può camminare all’infinito in una stanza di pochi metri, mentre i visori proiettano immagini e suoni. Inoltre, vengono ricreati odori per stimolare l’olfatto e con guanti dotati di sensori si sollecita il tatto.
Alessandro Gabbiadini, docente di Cyber psicologia, chiarisce: “Si possono simulare situazioni di pericolo sul lavoroper definire percorsi di formazione e protocolli o realizzare percorsi di training, magari per parlare in pubblico”. Alberto Gallace, direttore del centro, racconta che vi sono anche simulatori di guida, ologrammi.
L’obiettivo è quello di migliorare la vita quotidiana delle persone attraverso la tecnologia e i ricercatori.
LEGGI ANCHE: Università Bicocca, gli studenti con Isee sotto i 25mila euro non pagano le tasse