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Scuole occupate: la rivolta degli studenti a Milano

Blitz per richiedere spazi fisici, sociali e sportelli psicologici

Scuole occupate, gli studenti protestano a Milano

Nella giornata di lunedì 7 febbraio è stato occupato il liceo classico Carducci, martedì 8, invece è stata la volta del liceo scientifico Vittorio Veneto. Cortei e assemblee all’artistico Boccioni e al Russell.

Scuole occupate: il 76% degli studenti soffre di attacchi di panico

La scuola non è solo maturità e alternanza scuola-lavoro: i ragazzi lamentano l’esigenza di spazi: spazi fisici, spazi sociali. Necessari anche gli sportelli psicologici. I liceali del Carducci segnalano che il 76% di loro soffre di attacchi di panico prima delle interrogazioni. Gli alunni del Vittorio Veneto, invece, dimostrano che il 39,9% dei liceali soffre d’ansia da scuola; Dad e Did hanno influenzato le relazioni con gli altri. Circa il 65% riporta cali di interesse, depressione e problemi di concentrazione.

Scuole occupate: è il momento di agire

Alcuni studenti sono arrivati addirittura a pensare di abbandonare la scuola. Gli edifici fatiscenti non garantiscono il diritto allo studio. Le parole non servono più, è il momento di agire. Indispensabile ed essenziale la società, l’interdisciplinarità e il ritorno ad un’apparente normalità che ormai manca da due anni. Le richieste non sono capricci, ma vere e proprie necessità.

Scuole occupate: schieramenti per non far entrare i docenti

Gli studenti del Vittorio Veneto e quelli del Carducci dormiranno nelle aule e proseguiranno con i dibattiti fino a venerdì 11. I ‘dormitori’ sono divisi tra due palestre, perché in tempi pandemici anche l’occupazione necessita di un numero chiuso. Nella mattinata di martedì 8, al Carducci, i ragazzi si sono schierati davanti ai cancelli per non fare entrare i professori. Qualcuno è salito a fare lezione, altri sgattaiolavano in aule non loro.

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