×

Covid, i ristoratori protestano: “Siamo in un lockdown a porte aperte”

La richiesta di interventi per calmierare le bollette e dilazionare le imposte

Ristoranti vuoti, Milano

Nella giornata di lunedì 24 gennaio, un ampio gruppo di pubblici esercenti milanesi ha deciso di spedire una lettera, intitolata “Lockdown a porte aperte”, alle autorità nazionali, regionali, cittadine e ai rappresentanti sindacali.

Ristoratori in lockdown: attività azzerate

Il ristoratore Riccardo Minati ha precisato: Milano soffre in modo particolare, come tutte le grandi città. Perché vive di indotto, di chi lavora negli uffici e nella finanza, di chi arriva per le fiere e i congressi, per turismo o per affari. Tutte attività quasi totalmente azzerate”. Pertanto, la scorsa settimana, ha deciso di proporre l’idea.

Ristoratori in lockdown: la lettera

La lettera è stata inviata da “Il Settore della Ristorazione e Ospitalità Tutto – Ristoranti, bar, pub, catering”, e inizia con queste parole: “È questo ciò che sta accadendo da mesi, un lockdown a porte aperte: niente di obbligato, niente di pianificato ma a tutti gli effetti rimaniamo aperti con il deserto intorno. Come sempre siamo sensibili alla questione sanitaria, sulla quale non si discute e siamo i primi ad attuare ogni protocollo e ogni precauzione possibile per il bene comune. Ma dopo quasi due anni la situazione è insostenibile per il nostro settore“. E prosegue: “A un calo continuo e inarrestabile di fatturato si contrappone una crescita che arriva al 400% delle bollette di energia e gas, il costo del lavoro invariato e senza alcuna flessibilità, le spese fisse in continuo aumento nonché l’imposizione fiscale che nel mese scorso ha costretto al rientro dalle sospensioni dei lockdown precedenti, senza alcuna dilazione”. Infine, conclude: “Per la sopravvivenza sana del settore, limitando il più possibile infiltrazioni malavitose già ampiamente presenti, è necessario immediatamente mettere in atto azioni straordinarie e mirate“.

Ristoratori in lockdown: i destinatari della mail

Nella lettera, l’auspicio che il settore possa “tornare a essere fiore all’occhiello e traino per questa nazione”, con particolare attenzione alle parole “Fateci fare il nostro lavoro, per il bene di tutti“. Entro oggi, verrà inviata la mail che avrà come destinatari: Draghi, Fontana, Sala, Stoppani (Fipe), Bombardieri, Landini e Sbarra.

LEGGI ANCHE: Polemica Comune e Regione, Sala: “Sono disgustato”

Leggi anche

img guest post httpsmilanonotizieit
Cronaca

 Alopecia androgenetica: nel 2025 come agire in modo completo

25 Giugno 2025
L’alopecia androgenetica è una condizione di carattere patologico, che oggi colpisce sempre più persone nel mondo, costantemente alla ricerca di metodi efficaci per curarla, così limitandone il disagio estetico ed emotivo. Nel 2025, le tecniche…