A causa della crisi economica, ogni weekend si moltiplicano le persone che si mettono in fila davanti alla sede di Pane Quotidiano per ricevere aiuto.
Più passa il tempo e più aumentano le persone che ogni giorno si mettono in coda a Milano davanti alla sede di Pane Quotidiano, per chiedere cibo, vestiti o un pasto caldo. La crisi economica conseguente all’emergenza coronavirus ha infatti mandato sul lastrico centinaia di famiglie italiane, che in molti casi sono costrette a rivolgersi alle associazioni di volontariato sparse sul territorio nazionale. Tra queste la più nota nel capoluogo lombardo è proprio Pane Quotidiano, che dall’inizio della pandemia ha visto rapidamente incrementare le persone che vengono a chiedere aiuto.
Pane Quotidiano, centinaia di persone in coda
Numerose testimonianze in tal senso sono arrivate negli ultimi giorni, con diverse fotografie che mostrano centinaia di persone – senza distinzioni di sesso, età o nazionalità – mettersi i fila davanti alla sede di Pane Quotidiano sita in viale Toscana. Una folla di individui che negli ultimi mesi, con il perdurare delle restrizioni e della conseguente penuria di lavoro, è aumentata considerevolmente.
Già lo scorso dicembre il vicepresidente dell’associazione di volontariato Luigi Rossi aveva commentato il drastico cambiamento demografico delle persone che venivano a chiedere aiuto: “Prima l’80% degli utenti che si rivolgevano alla nostra onlus era di origine straniera, adesso abbiamo il 40% di italiani. […] Pane Quotidiano è abituata a queste file, la speranza però è che in un futuro prossimo non ci sia più un’emergenza tale da impegnare così tanto i nostri volontari. Qui non facciamo distinzione, non giudichiamo nessuno e contrariamente a quanto c’è nell’immaginario collettivo, qui non vengono i clochard a chiedere aiuto”.