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Testato il Piano della ripartenza a Milano: bene trasporti male negozi

Milano entra in zona gialla e il Prefetto testa il Piano della Ripartenza: bene scuole e trasporti, serve più collaborazione da parte dei negozianti.

piano ripartenza milano
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Il Prefetto di Milano Renato Saccone, nel pomeriggio di lunedì 1 febbraio ha verificato i risultai del “Piano della Ripartenza”, il piano messo su con il Comune e i Trasporti Locali per evitare assembramenti e limitare i contagi in città. Stando ad una prima analisi il piano sembra aver funzionato sul piano dei trasporti mentre i negozi rimarrebbero i sorvegliati speciali.

Piano ripartenza: situazione trasporti e negozi

Il “Piano della Ripartenza”, elaborato dal Prefetto in collaborazione con Comune di Milano e il Trasporto locale, ha funzionato in zona gialla. Il piano è stato realizzato per assicurare agli studenti un rientro sicuro e duraturo. Per farlo è stato integrato il servizio dei trasporti locali ed è stato chiesto ai negozianti di aprire dopo le 10.15. E’ proprio su quest’ultimo punto che a quanto pare il Prefetto ha sottolineato di dover ulteriormente intervenire.

A quanto pare infatti tutto è andato alla perfezione, ma tra le 8:00 e le 9:00 si è registrato sul trasporto locale un incremento del 5%. Considerato che il numero degli studenti era lo stesso della settimana scorsa, quando essendo in zona arancione le scuole superiori hanno riaperto al 50%, va da se che l’incremento sia dipeso dai pendolari non collegati al mondo della scuola. Secondo il Prefetto quindi non tutti i negozianti hanno aderito al Piano della Ripartenza e posticipato le aperture a dopo le 10.15. Allo stesso modo anche gli uffici avranno inciso sull’incremento, aprendo prima delle 9.30, orario previsto dal piano ripartenza per gli uffici, e soprattutto diminuendo lo smart working che invece a più riprese è stato richiesto d’incrementare. Il Prefetto quindi in questi giorni s’incontrerà con le associazioni di categoria per ribadire la necessità della collaborazione di tutti.

Contagi tra i ragazzi

Infine, parte importante del piano per la ripartenza, è anche il controllo dei contagi a scuola. Sembrerebbe che i contagi tra i ragazzi siano in aumento. Di questo tiene il conto Ats, che ha spiegato che tra il 18 e il 24 gennaio, quando le scuole superiori erano chiuse, si sono registrati 239 casi nelle scuole e 2.241 alunni sono entrati in quarantena. Nell’ultima settimana di gennaio, con l’apertura anche delle superiori, si sono verificati altri 363 contagi che hanno portato 3.090 studenti in quarantena. Tuttavia tutti i casi non sono scoppiati a scuola, ma sono sempre casi di contagio che avvengono fuori dalle mura scolastiche e che anzi, grazie al tracciamento che viene fatto a scuola, vengono scoperti. Tuttavia sia per controllare meglio l’andamento dei contagi, che per testare ancora di più il piano della ripartenza, si è deciso che a Milano resterà la didattica in presenza al 50% per un mese.

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