Blitz in perfetto stile Casa di Carta davanti alla sede della Banca d'Italia: "Dovete darci il reddito di emergenza"
Un vero blitz in stile “Casa di carta” di fronte alla Banca d’Italia: “Dateci il denaro, reddito per tutti”. E ancora: “Senza soldi non si può campare”.
Gli attivisti del centro sociale il cantiere hanno realizzato un flash mob in stile Casa di Carta. Così i partecipanti, con la maschera di Dalì, quella della serie tv “La casa de Papel”, la oramai celebre tutta rossa e armati di finte banconote da 100 euro, si sono presentati alla banca d’Italia al grido: “senza soldi non si mangia”. Al flash mob un mega striscione a forma di banconota con la scritta “dovete darci il denaro” e dei fumogeni.
Blitz in stile “Casa di Carta”, i fatti
“Senza soldi non si mangia, senza soldi per gli ospedali non si curano i malati, senza soldi per le scuole non possiamo avere un futuro”, grida una giovane specificando la motivazione di questa pacifica protesta al fine di far ottenere a tutti il “reddito di emergenza” dati i risvolti drammatici che hanno colpito centinaia di migliaia d’italiani con le misure anti Coronavirus.
“Il provvedimento decreto ristoro è un inizio ma sono briciole. Le persone hanno paura di sapere come fare per arrivare a fine mese. Dovete darci il denaro, ci spetta perché mandiamo avanti la produzione che a quanto pare è tanto impossibile da fermare”, hanno affermati i partecipanti.
Il Cantiere prosegue: “Come farlo? Tassando i ricchi, quel 20% che da solo detiene il 70% della ricchezza del paese con una patrimoniale, per esempio. Requisendo e redistribuendo i fondi che vanno alla sanità e alla scuola privata, anche attraverso l’8×100, alle spese militari, agli stipendi dei parlamentari, al profitto di Confindustria”.
Lo stato non è riuscito a contingentare il virus: “I modi ci sono. Se lo Stato non è stato in grado di arginare il virus, di limitare drasticamente la produzione, allora la sua banca deve assicurare reddito e welfare per tutti. La salute è la prima cosa, ma senza soldi non si mangia, senza ospedali non si curano i malati, senza scuola non esiste futuro”.