Il boom di contagi a Milano preoccupa il sindaco Sala: l'incontro con gli esperti per stabilire nuovi provvedimenti.
Le autorità sono ormai in allerta per l’arrivo imminente di una seconda ondata di Coronavirus. Il boom dei contagi a Milano desta infatti preoccupazione. Per questo motivo Beppe Sala ha incontrato i responsabili di Ats Milano, alcuni primari degli ospedali della città e il prefetto Renato Saccone, per discutere insieme su eventuali nuove misure da adottare.
Boom di contagi a Milano: “Servono provvedimenti”
In seguito al boom di contagi a Milano, sono in corso di istruttoria 383 provvedimenti di chiusura di esercizi pubblici e commerciali. Questi ultimi sono stati infatti sanzionati negli ultimi mesi per violazione delle norme anti Covid. Il prefetto Saccone ha spiegato, in conferenza stampa, i motivi di questa decisione. “Chi viene sanzionato oggi“, ha affermato, “deve sapere che tra tre mesi, magari, verrà colpito da provvedimenti di chiusura. Non è una minaccia“.
Saccone ha fatto chiudere nelle ultime settimane circa una ventina di attività. “Sottolineo che non siamo a febbraio-marzo: siamo preparati, siamo più preparati da tutti i punti di vista“, ha rassicurato il prefetto. Ciò non toglie l’urgente necessità di prendere nuovi provvedimenti in vista dell’aumento di contagi. Beppe Sala ha parlato, a proposito, di smart working, di capacità dei mezzi di trasporto , di scuole e di università. “Non una intensificazione estrema ma qualcosa si deve fare“, ha affermato. “Credo che ci si deve mettere d’accordo con Fontana per non dare l’idea di interventi non concordati“. Per quanto riguarda lo smart working, Sala non si è dimostrato contrario ad un suo utilizzo più massiccio: “Adesso la situazione è cambiata, e bisogna lavorare con flessibilità“, ha aggiunto. Certa è invece l’intenzione di mantenere il più possibile la didattica in presenza per le scuole e le università.