Sono 5 i dirigenti del Teatro alla Scala di Milano imputati di omicidio colposo dei 10 lavoratori deceduti in seguito all'inalazione di amianto.
Lunedì 14 settembre 2020 si è riaperto il processo contro i 5 dirigenti imputati di omicidio colposo per via della morte di 10 lavorati del Teatro alla Scala di Milano, a causa dell’amianto. Presenti in aula i rappresentanti delle associazioni costituitesi parti civili, Roberto D’Ambrosio, Comitato Ambiente Salute Teatro Scala, Pierluigi Sostaro del CUB, Fulvio Aurora di Medicina Democratica e AIEA, Michele Michelino del Comitato per la Difesa della Salute nei Luoghi di lavoro Territorio e Enzo Merler.
Amianto alla Scala di Milano: l’udienza
“Il Teatro alla Scala di Milano è uno dei 10 teatro più importanti del mondo, ma l’unico ad aver un così alto numero di decessi per mesotelioma fra i lavoratori e le maestranze” ha chiosato durante l’udienza Enzo Merler, uno dei massimi esperti in tema di patologie da amianto. Il mesotelioma è una malattia che non lascia alcuna speranza di vita e, stando a quanto spiegato dall’esperto Merler, all’interno del teatro milanese l’amianto, che causa la malattia, è molto diffuso. Questo soprattutto nel sipario che, aprendosi e chiudendosi, sparge le sue fibre in tutta la sala, mettendo in pericolo anche il pubblico ignaro.
Purtroppo, successivamente all’inizio del processo, dal 9 febbraio 2017 si contano altri tre lavoratori deceduti per la stessa patologia. “Noi chiediamo che questo processo avanzi il più velocemente possibile – dichiarano i rappresentanti delle associazioni, soprattutto dopo la lunga pausa a causa delle udienze dovute al Coronavirus – e che contestualmente vengano urgentemente avviate e completate tutte le opere di bonifica“.