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Finito il lockdown a Milano, è online il report del Comune

Con il sondaggio "Milano ti ascolta" il Comune ha analizzato le preoccupazioni e le speranze dei cittadini di Milano durante il lockdown.

Tra il 12 e il 25 maggio, quasi seimila cittadini hanno risposto a “Milano ti ascolta”, un sondaggio online aperto dal Comune. Allora, si era ancora in bilico tra la fase 1 e la fase 2, e le incertezze erano molte. Ora, finito il lockdown a Milano, il Comune ha pubblicato online il report della consultazione. 5.600 cittadini hanno espresso le loro ansie e preoccupazioni riguardo alla propria situazione nei mesi di chiusura. Per lo più si tratta di uomini e donne tra i 41 e 64 anni, di cui un terzo è di sesso maschile, e circa la metà lavoratore dipendente. In vista della ripartenza, il Comune ha così analizzato inquietudini ed esigenze emerse nel corso di questi mesi di preoccupazione per il futuro.

Il report di Milano del lockdown finito

Palazzo Marino ha elaborato le risposte al sondaggio in un report, grazie al quale è possibile osservare le esigenze e le preoccupazioni degli abitanti Milano. Collocata nel panorama di molte attività di ascolto e partecipazione dei cittadini, l’indagine ha fatto emergere alcuni dei principali motivi di angoscia del lockdown. La preoccupazione per il distanziamento sociale, per la sanificazione degli ambienti e per i trasporti pubblici è alta. Tuttavia, tra i commenti alle risposte aperte, troviamo anche aspetti positivi. Il senso di solitudine è compensato infatti dalla scoperta di nuovi ritmi personali, lontani dalla frenesia della vita milanese.

I risultati emersi

Le risposte, che serviranno anche ad orientare i prossimi interventi di Palazzo Marino, fanno emergere anche l’utilità di alcune iniziative, come la consegna di farmaci o la spesa a domicilio. Il 21% dei cittadini sottoposti ad indagine sono infatti pensionati, che hanno sofferto più di tutti le misure di restrizione. L’assessore alla partecipazione Lorenzo Lipparini sottolinea la valutazione positiva delle azioni intraprese dal Comune e del ricorso al digitale. Inoltre rileva la preoccupazione dei cittadini “sull’attuazione del distanziamento sociale e sulla gestione delle attività per bambini e ragazzi“.

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