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L’ospedale in Fiera Milano ‘chiude’: “Non c’è nessun paziente”

Chiuso l'ospedale in Fiera Milano dopo la dimissione dell'ultimo paziente affetto da Coronavirus.

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Chiuso l'ospedale in Fiera Milano: dimesso l'ultimo paziente

Chiuso l’ospedale in Fiera Milano dopo la dimissione dell’ultimo paziente affetto da Coronavirus. Dopo solo due mesi dalla sua realizzazione, la struttura tanto discussa chiude, momentaneamente, i battenti. L’opera, realizzata in tempi record grazie al contributo volontario di Guido Bertolaso, è entrata in una fase di stand-by.

L’ospedale in Fiera Milano è un po’ il pomo della discordia della gestione Coronavirus da parte di Regione Lombardia: l’opera, infatti, è lodata e contestata. In virtù dei suoi 221 letti di terapia intensiva e dell’ingente investimento economico, il nosocomio meneghino è tornato al centro della scena politica lombarda con l’interrogazione del capogruppo Pd, Fabio Pizzul.

Chiuso l’ospedale in Fiera Milano

È stato Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia, a rispondere al Dem spiegando come l’ospedale in Fiera Milano vada inquadrata: “Nel processo di incremento delle terapie intensive, poiché i due ospedali in Fiera, quello di Milano e quello di Bergamo, hanno un ruolo specifico e determinato”. Finora sono stati spesi 17.257 milioni di euro: “7.910 milioni di euro per opere civili, 4.540 per impianti elettrici, 3,183 per impianti termomeccanici e antincendio, 1.230 per gas medicali e 393.342mila euro per progettazione preliminare e assistenza direzione lavori”, è l’elenco presentato dall’assessore Gallera nel corso di un question time alla Regione Lombardia.



“L’ospedale da 221 letti di terapia intensiva in atmosfera controllata negativa e filtri assoluti, si sviluppa su circa 24.000 mq e dispone di 2 sale TAC, 2 sale RX, 2 sale per piccoli interventi chirurgici, 6 spogliatoi personali con 33 docce e wc” sono i dati presentati da Giulio Gallera. L’ospedale in Fiera Milano ha potuto vedere la luce grazie alle donazioni arrivate da imprenditori privati. Tra gli altri si citano i 10 milioni di Silvio Berlusconi, 5mila euro dai cittadini, la Fondazione per l’Infanzia Ronald Mc Donald e il Fondo Nexi Insieme.

Gallera: “Rilancio della sanità”

Eppure, solo il 31 marzo scorso, quando l’ospedale in Fiera Milano venne inaugurato, il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, a precisa domanda rispondeva: “Dai colloqui che ho avuto con il ministro della Salute, Roberto Speranza, e con il premier, Giuseppe Conte, ci può essere la possibilità di lasciare definitivamente questo hub della rianimazione per il Nord Italia, in previsione che eventi del genere si possano ripetere. L’esecutivo ha detto di volerlo fare anche al Centro e al Sud”.

Per Gallera, inoltre, l’investimento dell’ospedale in Fiera Milano rappresenta il rilancio della sanità italiana: “Entro il 17 giugno presenteremo a Roma un piano di sviluppo dei posti letto di intensiva e sub intensiva secondo il decreto ministeriale del 19 maggio che ci impone di implementate i posti da 861 a 1466, più 704 di sub intensiva di cui almeno la metà trasformabili subito in terapia intensiva”.

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