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Il reparto di terapia intensiva ad alto biocontenimento del Sacco

Il nuovo reparto di terapia intensiva realizzato al Sacco di Milano è ad alto biocontenimento. Ma non mancano le polemiche.

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Terapia intensiva all'ospedale Sacco di Milano ad alto biocontenimento

All’ospedale Sacco di Milano arriva un nuovo reparto di terapia intensiva ad alto biocontenimento. Il padiglione è stato inaugurato nella giornata di venerdì 29 maggio, ma non senza querelle politiche anche in virtù di quanto accaduto, nei mesi scorsi, con l’ospedale Fiera in Milano.

Ma il nuovo reparto di terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano è assolutamente all’avanguardia. E presenta dei punti di forza quasi inediti per la realtà sanitaria italiana: presenti sei stanze di degenza isolate ed altri quattro letti in un open space; inoltre, una emergency room, che permette di effettuare diagnosi, manovre invasive e piccoli interventi direttamente in terapia intensiva. Ciò consentirà di evitare il trasferimento di un paziente infetto fuori dal reparto di rianimazione. Ma il vantaggio più grande è il biocontenimento del reparto di terapia intensiva: uno speciale ricambio d’aria che avviene 25 volte in un’ora.

La terapia intensiva dell’ospedale Sacco a biocontenimento

La realizzazione del nuovo padiglione di terapia intensiva dell’ospedale Sacco di Milano è stata possibile grazie ai fondi finanziati da Ceetrus Italy, ImmobiliarEuropea e Sal Service, attraverso la joint venture Merlata Sviluppo. Un investimento pari a 3 milioni di euro per ristrutturare un vecchio padiglione del nosocomio meneghino.

La nuova terapia intensiva del Sacco servirà a curare pazienti con patologie infettive e ad elevata pericolosità, nonché malati immunodepressi. Soddisfatto Visconti, direttore dell’ospedale: “Questa grandiosa iniziativa di solidarietà evidenzia, ancor più in questo difficile delegato periodo di emergenza sanitaria, quanto sia preziosa la collaborazione tra imprese private istituzioni pubbliche, per costruire luoghi che rispondano alle reali necessità dei cittadini”.


Tante le personalità presenti al taglio del nastro per l’inaugurazione del nuovo padiglione di terapia intensiva al Sacco di Milano. Presente il viceministro all’Economia Stefano Buffagni e il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, oltre all’assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera, all’assessore comunale Gabriele Rabaiotti. Monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano, che ha benedetto il padiglione.

Le critiche di Buffagni

Non sono, però, mancate le critiche. Soprattutto in relazione all’ospedale Fiera in Milano. Il viceministro al Tesoro, Stefano Buffagni, ha evidenziato: “Qui siamo a inaugurare l’ampliamento delle terapie intensive: non c’è la necessità di costruire astronavi o cattedrali nel deserto, ma progetti all’interno di strutture esistenti, strutture che rimangano al servizio della collettività”. Per Sileri, invece, l’obiettivo è capire cosa non abbia funzionato in Lombardia durante l’emergenza Coronavirus.

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