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Coronavirus a Milano, direttore Sacco: “Ricovero non è uno scherzo”

“Non è uno scherzo essere ricoverati". Emanuele Catena, direttore dell'ospedale milanese Sacco, ha spiegato quali sono i rischi di finire in terapia intensiva con Covid-19.

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Contagio da coronavirus, da Milano l’allarme: “Ricovero in ospedale non è uno scherzo”. A parlare è il direttore del reparto di Rianimazione ed Anestesia dell’ospedale Sacco Emanuele Catena. Il coronavirus a Milano, insomma, continua a spaventare operatori e pazienti. Emanuele Catena ha descritto quanto avviene nei raparti. Cosa comporta un ricovero per i malati da Covid-19?

Coronavirus a Milano: i chiarimenti del direttore

“Non è uno scherzo essere ricoverati. – ha detto il direttore Emanuele Catena – Significa essere intubati, connessi al ventilatore e mantenuti in coma farmacologico”. Senza mezzi termini dall’ospedale Sacco arrivano chiarimenti sul coronavirus a Milano. La realtà ospedaliera è dura. I pazienti vengono seguiti attentamente e con professionalità. Ma quei giorni sono terribili.

Adulti ed anziani

“Il decorso dura circa 10-15 giorni – ha continuato Catena – ed espone il paziente a tutte le complicanze a lungo termine”. Complicanze che possono essere tra le più svariate. Ad entrare nel Reparto di Terapia intensiva dell’ospedale Sacco sono soprattutto adulti ed anziani. “Entrano quasi esclusivamente adulti e anziani, soprattutto uomini, – ha spiegato il direttore – dato che le donne sono meno colpite. E sono pazienti molti critici”.

La situazione in Lombardia

Stanco ma estremamente concentrato, Emanuele Catena ha descritto la situazione. I ricoveri fanno parte di un sistema sanitario che sarebbe ormai quasi al collasso. In Lombardia i contagi hanno raggiunto quota 5mila ed i morti sono 300. Nel Bergamasco c’è un focolaio ancora pericoloso. Anche per questo la Regione Lombardia con il governatore Attilio Fontana stanno pensando a misure ancor più restrittive. Lo scopo è di arginare il contagio da coronavirus a Milano ed in tutto il territorio regionale.

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