I negozi, gli hotel e i ristoranti di Milano facenti capo al gruppo Armani rimangono chiusi: la decisione per tutelare dipendenti e clienti dal coronavirus.
A seguito dell’aumento dei contagi da coronavirus in Lombardia, Giorgio Armani ha deciso di chiudere temporaneamente hotel, ristoranti e negozi del capoluogo meneghino. Questo per non mettere a rischio le centinaia di dipendenti che ogni giorno vi lavorano.
Coronavirus: Armani chiude negozi e hotel
L’annuncio è arrivato martedì 10 marzo 2020 direttamente al grande gruppo della moda. Questo quanto scritto nel comunicato: “Per non esporre ad alcun rischio la salute di dipendenti e clienti, Armani comunica la chiusura dei propri negozi, ristoranti e hotel di Milano“. Si tratta in particolare dei negozi di Via Sant’Andrea, Galleria Vittorio Emanuele e via Manzoni 31, dell’hotel in via Manzoni e del ristorante Nobu all’interno. Ad aggiungersi a questi vi sono poi il negozio di fiori e il Caffé.
La riapertura degli stessi sarà rimandata a quando l’emergenza sarà rientrata e il rischio del contagio non sarà più così alto. Una decisione che testimonia ancora una volta la sensibilità dello stilista alla difficile situazione che l’Italia sta vivendo. Solo il giorno precedente aveva donato 1 milione e 250mila euro agli ospedali Luigi Sacco, Istituto dei Tumori di Milano, San Raffaele e Spallanzani di Roma. Parte della cifra era poi destinata a supporto dell’attività della Protezione civile.
Inoltre il 23 febbraio 2020, durante la settimana della moda, lo stilista aveva per primo presentato la sua collezione a porte chiuse. Niente pubblico, solo una trasmissione in diretta. La sfilata era poi stata chiusa da un inchino di lui stesso circondato da modelli cinesi, un modo per esprimere vicinanza a quello che al momento era il popolo più colpito dall’epidemia.