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Coronavirus, Comune di Milano: “I lavoratori a rischio restino a casa”

Il Comune di Milano ha sospeso dalle attività lavorative i dipendenti che provengono da comuni "dove sussiste un cluster di infezione" da coronavirus.

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Scatta la psicosi da coronavirus in tutta Italia. Resta alto l’allarme al Nord, dove le persone contagiate sono salite a 51: 39 in Lombardia e 11 nel vicino Veneto. Le vittime sono due. Per l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, quella del coronavirus “non è una situazione di pandemia, per ora non ci sono motivi perché nel resto della regione vengano prese misure di alcun tipo dal punto di vista sanitario”. Poi ha “escluso situazioni a Milano” e ha fatto sapere che “nell’area del focolaio le misure messe in campo sono efficaci: il fatto che la gente non giri evita la diffusione del virus”. Intanto il Comune di Milano ha invitato i lavoratori provenienti dalle zone a rischio infezione di non recarsi sul luogo di lavoro. Ove possibile, l’attività potrà essere svolta da casa.

Coronavirus, il provvedimento del comune di Milano

Sospese le attività lavorative per i dipendenti dell’amministrazione e delle società controllate che provengono dai comuni “dove sussiste un cluster di infezione“. Così si legge nella nota diramata dal sindaco Beppe Sala in seguito al tavolo di lavoro che si è riunito a Palazzo Marino nella mattinata di sabato 22 febbraio. Nel pomeriggio, invece, “parteciperemo al tavolo in Prefettura per avere indicazioni su come procedere da qui in avanti”, si aggiunge.

Sarebbero 14 i dipendenti del Comune sospesi dal lavoro. L’amministrazione renderà note le informazioni e gli avvisi per i cittadini sul sito istituzionale e sulle pagine social del Comune di Milano. Intanto le aziende di Milano e dell’hinterland stanno seguendo le disposizioni del ministero della Salute e della Regione Lombardia per cercare di fronteggiare e arginare i rischi di contagio. Gli uffici del personale dei grandi gruppi come Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno per uno i dipendenti che risiedono nei comuni in provincia di Lodi indicati tra quelli a rischio. Si invitano i lavoratori a rimanere in casa ed evitare il più possibile i contatti sociali. Nelle sedi aziendali, inoltre, saranno rinforzate le procedure di controllo agli accessi, sia per l’ingresso di visitatori sia di fornitori provenienti dai comuni a rischio.

Da lunedì prossimo 24 febbraio scatterà la formula per il congedo: si potrebbe trattare della formula smart working (lavoro agile) o del permesso retribuito.

I contagi tra Lombardia e Veneto

Nelle ultime ore sono arrivati i risultati dei tamponi di colleghi, parenti e contatti del primo contagiato. Nuovi casi anche a Como e Cremona. Come previsto da un’ordinanza del ministero della Salute e di Regione Lombardia, 50mila persone sono in isolamento. Finché la situazione resta incerta, sono stati chiusi uffici pubblici e aziende, scuole e attività commerciali.

Annullati anche gli eventi pubblici. Trenord intanto ha sospeso il servizio ferroviario in tutte le stazioni nell’area in quarantena.

Sala, uffici rimarranno aperti

“Continueremo a tenere aperti i nostri servizi e i nostri uffici ma rinvieremo quello che si può rinviare”. Lo ha dichiarato il sindaco Giuseppe Sala al termine della riunione in prefettura. “Consigliamo alla gente quando possibile di ridurre la socialità e di avere norme igieniche”.

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