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Il futuro dello Stadio Meazza: lettera aperta al sindaco di Milano

Claudio Trotta ha scritto una lettera aperta al sindaco di Milano: la sua intenzione è focalizzare l'attenzione sul futuro dello stadio Meazza.

nuovo stadio san siro progetto

Claudio Trotta, il fondatore di Barley Arts, ha scritto una lettera aperta al sindaco di Milano, Beppe Sala. La sua intenzione è focalizzare l’attenzione del primo cittadino meneghino sul futuro dello stadio Meazza. Non sarà una struttura utile solo per le partite di calcio, potrebbe infatti essere utilizzata anche per ospitare dei concerti. Per questo motivo, sarebbe opportuno realizzare una buona acustica che permetta a coloro che acquistano il biglietto di godersi appieno la serata. Così come è avvenuto per il forum di Assago o per molti palazzetti adibiti per serate musicali.

claudio trotta

Il futuro dello stadio Meazza

“Gentile Sindaco di Milano” esordisce Trotta nella lettera aperta al sindaco di Milano. “In attesa della presentazione ufficiale annunciata per giovedì, ho visionato i primi progetti relativi allo Stadio di San Siro e ho visto i due “rendering” pubblicati in rete e qui riassumo in forma di lettera aperta le mie prime sensazioni di organizzatore di grandi concerti e spettacolo dal vivo in questa città da 40 anni”. L’intento di Claudio è quello di mettere in luce i punti deboli del futuro stadio Meazza.

“È comprensibile – prosegue la lettera – che le società calcistiche stiano ipotizzando uno stadio ad hoc per le loro esigenze visto che lo finanzieranno. È altrettanto corretto ricordare che ci sono milioni di persone che vivono e fanno vivere lo stadio grazie alla partecipazione ai concerti la cui realizzazione è stata anche fondamentale per il sostegno finanziario garantito, senza dimenticare il considerevole indotto economico, culturale e turistico. Ma passiamo ad esaminare le criticità dei progetti per ora presentati”.

Criticità: la capienza

La prima evidenza analizzata riguarda la capienza dello stadio, che “è ipotizzata intorno ai 60.000 di cui 12.500 cosiddetti premium”. “Lo stadio San Siro ha attualmente una capienza per il calcio fino a 78.000 persone. Partendo da questo e senza aver visto nessuna pianta del progetto del nuovo stadio (che non mi risulta sia stata diffusa mentre scrivo) si può considerare che se per il calcio il progetto parla di 60.000 persone per i concerti si avranno presumibilmente vendibili circa 48-50.00 biglietti. Come tutti sanno con il prato non si riesce a recuperare in pieno ciò che si perde dietro e ai lati del palco”.

“Di questa capienza totale, 12.500 sono cosiddetti premium, che magari sono premium per il calcio ma non è detto che siano in una posizione “premium” anche per la visione di un concerto. Chi si intende di partecipazione ai concerti non vuole quei posti nella maniera più assoluta. Tutto questo porterà inevitabilmente ad alimentare una tendenza già in atto, quella di aumentare i prezzi dei biglietti e di far diventare sempre di più i concerti eventi di lusso per pochi ricchi o per fanatici e oggetto di enormi sacrifici per le economie delle famiglie milanesi ed italiane”.

Ristrutturazione

Il secondo problema, invece, è la ristrutturazione. “Senza fare nessuno studio mi pare ovvio affermare che è più facile, veloce ed economico fare una struttura ex novo che rimettere mano ad una vecchia che addirittura risale a quasi 100 anni fa. Mi pare francamente la scoperta dell’acqua calda e mi auguro che venga argomentata più dettagliatamente questa possibilità”.

Inquinamento acustico

Vi è poi la questione dell’inquinamento acustico. “Si parla poi di diminuzione dell’inquinamento acustico – continua Trotta – ma quando cominceremo a parlare dei diritti di chi fa Musica e di chi la ascolta? Quando cominceremo a considerare la questione all’incontrario rispettando i diritti di milioni di persone di ascoltare e vedere spettacoli in maniera adeguata e corretta? Quando tutta la filiera della Musica avrà finalmente voce in capitolo e Rispetto?”.

“Per questa importante decisione relativa ad uno spazio cosi amato dal pubblico italiano e da tanti artisti da Bruce Springsteen a Vasco Rossi solo per citare due fra i più fedeli animatori dello Stadio non mi risulta si sia chiesto consulenza e opinioni agli organizzatori e produttori e agli artisti dei tanti concerti svoltisi dagli anni 80 e men che meno si sia aperta una specie di “consultazione popolare” in rete né con i tifosi delle due squadre di Milano, né men che meno con i milioni di fan della Musica live”.

Prato

“Da un punto di vista pratico aggiungo che l’idea del prato, ipogeo, a 7 metri sotto il livello della strada, presuppone possibili enormi problematiche per le vie di uscita dal prato stesso”.

Il villaggio

“La zona è ottima visto che avete appena portato la metropolitana ed effettivamente in questo momento è una cattedrale nel deserto. Costruendo tutto il villaggio intorno con zone di verde, negozi, strutture si porta la vita. Tutto questo senza aver visto un reale progetto perché quanto diffuso mi pare siano 43 pagine di relazione piuttosto banale e standard senza che nessuno si offenda. Non c’è neanche un disegno della struttura, una divisione interna, un progetto dell’area intorno, della divisione tra verde e shopping center”.

“O magari di Servizi per i Cittadini? Asili, scuole materne, palestre e aree sportive aperte come si fa all’estero? Campi di calcio e di tennis, e di pallavolo e di qualsiasi altro sport che chiunque può andare lì e usare senza pagare? Un centro sportivo dedicato, strutturato, impostato esclusivamente per anziani e disabili?”.

Il valore e i servizi

Infine, la lettera si conclude con un ultimo punto: i servizi e il valore. “Se dopo 90 anni dovrà essere ceduto al Comune e quindi si chiarisce che è anche un bene per i cittadini allora che ci siano servizi da subito senza aspettare 90 anni. I servizi sono essenziali e mi pare che si continui a costruire shopping center chiedendo al popolo di lavorare continuamente anche i weekend ma i servizi necessari a questo obbligo di lavoro? Infine una piccola considerazione: fra 90 anni anche questa struttura sarà considerata obsoleta molto probabilmente e quindi come si fa a dire che fra 90 anni il Comune di trova con un valore calcolato ad ora? Sarà molto probabilmente ovviamente svalutato o sbaglio?”.

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