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Affitto negato perché meridionale, gli audio: “Sono razzista e salviniana”

Una ragazza foggiana non ha potuto affittare casa a Milano in quanto meridionale. La proprietaria: "Sono razzista al 100%, niente casa a voi del Sud".

affitto negato meridionale
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Quella di Deborah P. è una storia di discriminazione, la storia di una ragazza nata a Foggia a cui è stato negato l’affitto di un’abitazione di Milano perché meridionale. A denunciare l’episodio è stata la compagna, Laura Ortolani, che ha condiviso tramite social la conversazione con la proprietaria della casa e che, contattata dalla redazione di Notizie.it, ha raccontato i dettagli di quanto accaduto.

Affitto negato perché meridionale

Da tempo aveva deciso di trasferirsi a Milano e finalmente aveva trovato la sistemazione che faceva per lei. Dopo essersene innamorata, si era messa d’accordo con la proprietaria per stipulare un contratto a partire da ottobre. Ma quindici giorni prima del trasferimento per la giovane foggiana sono iniziati i problemi. Inizialmente le è stato comunicato, con delle scuse poco credibili, che l’inizio del contratto sarebbe slittato di un mese. In seguito la proprietaria ha annunciato che avrebbe messo in vendita la casa e che quindi non sarebbe più stato possibile affittarla. Ma dietro l’affitto negato si nascondeva una motivazione ben diversa, legata alla sua origine meridionale.

Quando la ragazza ha chiesto ulteriori spiegazioni, non trovando corretto cambiare le carte all’ultimo momento e venire meno al patto stipulato, è invervenuta Patrizia, madre della proprietaria. La donna non ha esitato a esplicitare il vero motivo del mancato contratto.

“Sono razzista e leghista”

Non mi interessa quello che pensa, ma io non voglio affittare casa ai meridionali. Per me rimangono tali sia nel 4000 che nel 2000. Sono lombarda e sono razzista al 100%“, si sente negli audio condivisi da Laura. E la signora rincara la dose dicendo di non vergognarsene affatto, anzi esortando la ragazza a scrivere pure un post denuncia aggiungendo anche la sua fede salviniana.

Scriva anche che il mio capitano è Salvini! Lui all’inizio ce l’aveva con i meridionali, e io sono sempre stata in prima linea in questa battaglia fin dai tempi di Bossi. Di quello che pensa lei non me ne importa proprio nulla: per me meridionali, neri e rom sono tutti uguali. Lo scriva bene in grande che sono serena e lieta di essere leghista, mi raccomando!“, conclude.

Intervista a Laura Ortolani

Abbiamo contattato telefonicamente Laura Ortolani per conoscere il retroscena della vicenda che ha visto protagonista la sua compagna.

Come avete reagito quando l’affitto è stato negato “perché sei meridionale”?

Inizialmente ne abbiamo riso, pensavamo si trattasse di uno scherzo. Poi però Deborah è scoppiata a piangere e ha detto: “Adesso so come ci si sente“. Io e lei ci battiamo sempre contro discriminazioni di ogni genere, ma non ci eravamo mai trovate dall’altra padrte. Si è sentita messa in discussione come persona solo perché sulla carta d’identità c’è scritto che è nata in una provincia diversa da quella di Milano.

Vi era mai capitato, in precedenza, di subire simili episodi di discriminazione?

No, è stata la prima volta. Siamo sempre sempre state molto fortunate da questo punto di vista. Io sono nata qui [a Milano, ndr], quindi non ho mai dovuto subire una discriminazione di tipo razziale. Ma anche lei, che è nata a Foggia, non si era mai trovata in una simile situazione.

Negli audio si sente la proprietaria della casa affermare con orgoglio di essere razzista, leghista e salviniana. Pensi che il successo della Lega, negli ultimi anni, abbia in qualche modo favorito il moltiplicarsi di simili episodi?

Questi comportamenti c’erano già ben prima di Matteo Salvini, non è lui l’untore. Diciamo che lui, con il suo atteggiamento, li ha giustificati e li ha legittimati. Ci sono persone che prima non osavano dire certe cose, adesso si sentono legittimate dal fatto di essere rappresentate da un leader che, aizzando chi ha già dentro di sé un carico di di odio importante, mostra loro quello che vogliono sentirsi dire, ovvero che il male è in chi è diverso da noi. Chi prima lo pensava e basta, oggi sente di avere il permesso di dirlo senza vergognarsene.

Avete scelto di condividere la vostra storia tramite social. Che risposta avete ricevuto?

Io e la mia compagna abbiamo ricevuto solo ed esclusivamente risposte di sostegno, sia nei commenti sotto ai nostri post che tramite messaggio privato. So però che altrove sono stati lasciati commenti (che personalmente preferisco non leggere) con delle critiche. Alcuni ritengono che siano fake news, una cosa montata ad arte per screditare Matteo Salvini e la Lega.

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