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Atm aumento biglietti 2011, stangata pendolari e hinterland

Dopo i treni, nuovi aumenti in vista anche per le tariffe Atm.

Mettiamo tutte la carte in tavola, cari governanti lombardi (dal sindaco di Milano al governatore della Regione). Io sarò sincera con voi e voi sarete sinceri con me.

Parto dal principio. Ho tra le mani tre articoli che vi riguardano:

1. Atm, il Comune studia gli aumenti: il biglietto costerà 1,20 o 1,50 euro

2. Atm, la stangata dei biglietti sui pendolari dell’hinterland

e, ciliegina sulla torta

3. “Costi troppo alti”. Piano Atm a rischio

Riassumendo: Palazzo Marino “sta studiando un aumento fino al 50 per cento del prezzo del biglietto di bus, tram e metrò, ma anche della durata, sconti sugli abbonamenti e sulle tariffe extraurbane, mezzi pubblici gratis agli over sessantacinquenni meno abbienti, potenziamento delle corsie preferenziali e del servizio di bike sharing e rinnovo parziale del parco mezzi”. Ma alcuni di questi progetti (controllori-bigliettai sulla 90/91, tornelli, mezzi pubblici gratis per chi ha più di 65 anni) costano troppo. Come se non bastasse la Provincia, sentendo profumo di aumenti, “ne approfitta per progettare un nuovo sistema tariffario per il trasporto pubblico anche nell’hinterland. Un piano che, nelle intenzioni di Palazzo Isimbardi, mira a integrare quanto si paga su tutte le linee metropolitane e sui pullman extraurbani, fino ai treni delle linee suburbane”.

Ora: anche se ultimamente utilizzo l’auto per problemi logistici (non è tollerabile metterci 1h e più – con i mezzi – per un tragitto di 20 min – in auto) non ne sono un’accanita sostenitrice. Per cui non avrei problemi alla riconversione, nonostante i ritocchi delle tariffe.

C’è però un punto che proprio non riesco a comprendere: 

com’è che non si parla mai dell’allungamento degli ORARI dei mezzi pubblici (verso l’hinterland e all’interno dell’hinterland)?

A Milano, cari governanti, non esistono solo i milanesi. Esiste, come ho provato a ricordarvi già in un’altra occasione, un popolo pendolare che arriva dall’hinterland – e anche da più lontano – che passa una parte importante della propria giornata sui mezzi pubblici (ultimamente anche maledicendo gli orari estivi, dato che i tempi di percorrenza su tratti anche brevi si sono allungati a dismisura).

Basterebbe aumentare il numero delle corse anche oltre gli orari d’ufficio (dopo le 20) per semplificare la vita alla già stressata popolazione itinerante. Provate a prendere in considerazione la cosa almeno una volta, anzichè battere cassa senza mostrare risultati umanamente accettabili.

(fonte immagine)

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