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La Villa Reale di Monza non si svende ai privati, appello a Giorgio Napolitano

E’ in atto una grande mobilitazione culturale in difesa della Villa Reale di Monza. Spiega l’attore lodigiano Giulio Cavalli su IlFattoQuotidiano che

“Oggi c’è un bando che concede il lusso di un esoso e prestigioso scaccomatto all’uguaglianza: 30.000 euro per 9.000 metri quadrati (un canone da periferia del mondo) con ampio giardino e vista mozzafiato, inclusi qualche secolo di storia e fauna e flora a volontà da tenere tra i gioielli di famiglia. Non importa che quella villa sia il cuore di un parco con duecento anni di storia e che il Piano Regolatore della città di Monza fin dal 1964 reciti ‘nel Parco nessuna nuova costruzione’: oggi a Monza Villa Reale e il suo Parco sono in bella vista nella bancarella per pochi dell’intoccabile (e illegittimo, per firme) Governatore Roberto Formigoni. A controllare l’operazione c’è il braccio lungo ‘dell’assessorato al cemento’ Infrastrutture Lombarde SPA, la società di matrice ciellina attraverso cui passa tutta la cementificazione lombarda”

Il comitato “La villa reale è anche mia” negli ultimi mesi ha raccolto oltre 11 mila firme di protesta per dire no al bando di gara per il recupero della reggia arciducale, come leggiamo su IlCittadino.

Nei giorni scorsi è stata inoltrata una richiesta di un incontro con il Presidente della Repubblica. A cui Cavalli ha indirizzato un appello. Eccone uno stralcio:

Noi sottoscritti pensiamo che questo bando sia inaccettabile. Perché cederà un monumento di enorme importanza storica e culturale, e le ingenti risorse pubbliche necessarie per ristrutturarlo, senza adeguate garanzie sul futuro del bene, sui suoi utilizzi e sulla sua fruibilità pubblica. Perché questo bando di gara porterà a una ristrutturazione – e non a un restauro conservativo – della Villa Reale, ristrutturazione rivolta principalmente alla sua valorizzazione economica e non al suo recupero come monumento storico, comportando eventualmente anche profonde modifiche strutturali. Perché questo bando di gara porterà a una gestione della Villa Reale con lo scopo principale di remunerare l’investimento del privato vincitore e non l’utilizzo del monumento come bene pubblico.

Noi siamo d’accordo. Salviamo la Villa Reale!

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