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Genitori, state attenti alle Scene Queen: il viaggio del Corriere tra le tribù metropolitane

Dopo l'articolo sull' incredibile studente precario risparmiatore il Corriere della Sera oggi riprova a sconvogere gli animi gentili dei suoi lettori con le Scene Queen. Secondo la giornalista Maria Egizia Fiaschetti:

"per i genitori, basta dare un'occhiata alle foto di queste pagine – quelle della serata per la scene queen più 'forte' d'Italia – per capire che stiamo parlando di una tendenza che va oltre il modo di vestire. E che incombe sui figli quando uno meno se lo aspetta. 'Le regine della scena'- l'espressione più vistosa della generazione 'emo', che fonde look eccentrico e pose neo-dark da teen-ager depressi – spiccano per la cura quasi maniacale dell'immagine"

Attenzione genitori alla moda che incombe sulle vostre pargole che potrebbero ripresentarsi in casa vestite come un incrocio tra Boy George e Lady Gaga.

Qualche sera fa si è tenuto un contest per eleggere la migliore "reginetta emo" all'interno del club milanese Le Quinte, nell'ambito della serata After Skull, un must da non perdere per gli amanti del genere. Trionfatrice del concorso tal Ellie Rapent, 16enne milanese.

Ecco come individuare una Scene Queen:

"Lunghi capelli ultra lisci – biondo platino, rosa fragola o con ciocche multicolori – trucco sensuale, vezzosi fermagli e accessori di ogni tipo. Il guardaroba mescola capi da groupie (le ragazze che accompagnavano le rockstar) anni '80 – leggings, mini, collant smagliati, zeppe vertiginose – sdrammatizzati con un tocco d'ingenuità: sia il peluche o l'occhialone da nerd, lo stivale modello Yeti o la treccina innocente. Insomma: se vostra figlia somiglia a un ibrido tra la Madonna di Cercasi Susan disperatamente  e una bambola Winx, è molto probabile che sia proprio una scene queen. Sexy lolita formato social network? Non è questo: se la seduzione è parte del gioco, tutto si riduce – il più delle volte – al piacere del travestimento. Modelle controcorrente, a caccia di consensi tra i coetanei: a scuola e nei luoghi dello struscio, in discoteca e sul Web. Avatar di se stesse, in un certo senso, vuoi per il gusto dello sdoppiamento, vuoi per scivolare con nonchalance da un'identità all'altra. Oggi strega, domani Cappuccetto Rosso con un'unica regola: farsi notare"

Accidenti, non sapevo esistesse un look "da groupie".

Da non perdere la descrizione dell' "identikit" che Ellie ha sul social network Netlog: sulla sua pagina infatti campeggia perfino l'immagine sconvolgente di un cuore sanguinante.

Ma, attenzione "a microfono spento" le Scene Queen "non sono così sfrontate". Più che la descrizione di uno dei tanti look metropolitani, sembra una puntata di Passaggio a Nord Ovest. Condotta da Neri Marcorè però.
 La sensazione che si ha leggendo l'articolo, e bazzicando concerti e serate nella vita reale, è che si tratti dell'ennesima trovata sensazionalistica in pieno stile Lucignolo. Alle Scene Queen si appiccica l'etichetta di "esagerate e ingenue" e si pensa di aver descritto un fenomeno, che non si comprende evidentemente e si butta in pasto a genitori facilmente allarmabili. Sotto accusa infatti finiscono di nuovo i social network, che "dettano lo stile" e contribuiscono al 'successo' tra i coetanei. "Se vostra figlia diventa una Scene Queen" è il titolo. Embè, bisognerebbe rispondere. In fondo queste ragazze amano solo dare spazio alla propria fantasia
ps. se volete provare l'esperienza da scene queen senza abbigliarvi da reduce eighties, provate questo sito!

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