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'Ndrangheta, blitz senza precedenti con 300 arresti in tutta Italia: dal sequestro Sgarella all'imprenditoria e alla politica (terza parte)

TERZA PARTE – Vi accennavamo in questo post del sequestro di Alessandra Sgarella, l'ultimo presunto atto compiuto dalla 'ndrangheta lombarda prima di buttarsi nell'imprenditoria e alla politica. Ne parla in maniera dettagliata MilanoMafia.

Alessandra Sgarella è stata rapita l'11 dicembre 1997 nella zona di San Siro. Il 22 dicembre il gip Guido Salvini dispose il sequestro dei beni alla famiglia e il 21 gennaio 1998 arrivvò la richiesta di riscatto: 50 miliardi di lire. L'imprenditrice fu liberata solo il 4 settembre, dopo 266 giorni di prigionia, in Calabria.

Il 7 febbraio 1999, dopo aver esaminato alcune intercettazioni, sono stati emessi otto ordini di custodia cautelare per Saverio Gareaffa, Francesco Giorgi, Domenico Grillo, Domenico Perre, Antonio e Francesco Strangio.

Ma dove sono finiti i soldi del sequestro?

Pubblicamente è stato detto che si trattava di una liberazione senza riscatto, ma secondo un rapporto della Bke tedesca reso noto a gennaio il denaro -5 miliardi di lire- sarebbe finito in Germania nelle tasche dei referenti della cosca Barbaro.

Gli investigatori tedeschi hanno spiegato che:

"Pochi giorni prima del rilascio, il marito di Alessandra Sgarella si reca ad Hong Kong e qui movimenta sette miliardi, trasferendone cinque in Germania. Fonti confidenziali confermerebbero che la famiglia Sgarella prima che la magistratura bloccasse i beni, avrebbe trasferito una cospicua somma di denaro in Germania"

I soldi sarebbero finiti a Lubecca, in Klappenstrate 15b e 24, dove abitano Biagio Curro e Domenico Curro, originari di Scido in provincia di Reggio Calabria. Giuseppe Barbaro si sarebbe poi spesso recato in Germania per sfuggire alle ricerche della polizia italiana.

Suo cognato, che si chiama come lui, è residente a Krefeld e fino al 1996 sempre a Krefeld ha abitato Antonio Brizzi. La polizia tedesca ha ricostruito in maniera dettagliato i legami della famiglia:

"La famiglia Papalia rappresenta il ramo milanese della cosca Barbaro. Francesco Barbaro è spostato con Maria Papalia e di conseguenza è legato ai tre fratelli Papalia, Domenico, Rocco e Antonio"

Nell'albero genealogico spuntano anche i clan di San Luca e nello specifico i Pelle, coinvolti nella strage di Duisburg. Nell'ambito della faida Barbaro ha tentato tramite suo genero di riappacificare i clan. Questo è avvenuto solo dopo il massacro del 15 agosto 2007.

Dopo il sequestro Sgarella la 'ndrangheta decide di cambiare strategia. Troviamo coinvolti nel maxi blitz di questa mattina infatti alcuni illustri insospettabili.

Tra le persone arrestate a Milano c'è infatti Carlo Antonio Chiriaco, direttore sanitario dell'Asl di Pavia, Francesco Bertucca, imprenditore edile e Rocco Coluccio, biologo e imprenditore residente a Novara.

Le accuse sono pesantissime: sono ritenuti responsabili di aver fatto parte della 'ndrangheta attiva da anni sul territorio di Milano e nelle province vicine. Sono state fatte 55 perquisizioni e sequestri di beni immobili, quote societarie e conto correnti.

Leggiamo poi su Repubblica che c'erano tante 'talpe' che informavano i boss della sulle indagini che carabinieri e polizia facevano su di loro. Una 'spia' era Giovanni Zumbo, un commercialista di Reggio Calabria che in passato aveva fatto l'amministratore giudiziario di beni confiscati alle mafie (!).

Zumbo avvertiva i capi cosca delle microspie, delle telecamere e delle mosse degli investigatori calabresi e milanesi. Il commercialista si rivolgeva a Giovanni Ficara che a sua volta passava le informazioni a Giuseppe Pelle, che portava poi le notizie ai boss.

Cosa molto grave, pare che tra gli informatori dei clan ci siano anche carabinieri che una volta lavoravano ai Ros. Si parla anche, come segnala Repubblica, di un certo Michele Berlingieri.

I boss sapevano tutto.

PRIMA PARTE DELLO SPECIALE SULLA 'NDRANGHETA

SECONDA PARTE

QUARTA PARTE

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