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Pendolari inferociti tra lo sciopero Atm di venerdì 11 giugno e il rischio di cancellazione del 30% dei treni per colpa della Finanziaria

L'organizzazione sindacale Slai Cobas ha aderito allo sciopero indetto venerdì 11 giugno dalle Confederazioni e Organizzazioni SDL, Cobas Lavoro Privato e Rdb Trasporti. Saranno possibili disagi per chi dovrà utilizzare i mezzi pubblici Atm dalle 8.45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.

Come se non bastasse c'è un altro problema all'orizzonte ben più grave, come leggiamo su Repubblica: se la manovra finanziaria prevista del governo non cambierà il Pirellone sarà costretto a tagliare il 30% dei trasporti regionali.

Nel mirino finiscono soprattutto i nuovi treni per i pendolari, le infrastrutture, i servizi per i cittadini. Raffaele Cattaneo, assessore alle Infrastrutture, ha spiegato:

"Le ripercussioni saranno pesantissime, al punto da essere insostenibili  spiega l’assessore  Si tratterebbe di ridurre i servizi fino al trenta per cento. Non è un aggiustamento o una razionalizzazione degli sprechi, ma un taglio netto, forte e insostenibile dei servizi. Faremo sentire la nostra voce e credo che in sede parlamentare si saprà trovare una soluzione più equilibrata. Quella contenuta nella manovra non è percorribile: o cambia o ci costringerà, senza possibilità di alternativa, a tagliare i servizi"

I pendolari sono inferociti. In effetti non se ne può più di appelli all'uso dei mezzi pubblici al posto dell'auto, quando chi li usa non viene affatto tutelato.

Giorgio Dahò, portavoce dei passeggeri lombardi, ha avvertito:

"In caso di tagli si scatenerà la rivolta. Sarebbe un fatto molto grave: anche negli anni scorsi Trenitalia minacciò riduzioni del servizio ma ipotizzò percentuali assai inferiori. Questo succede anche perché non si è mai voluta fare un’analisi seria dei costi e dei ricavi legati ai miglioramenti di produttività: come, per esempio, agire sulle velocità commerciali, che porterebbe a una riduzione dei costi del 10 per cento, e senza tagli. Ma la Regione preferisce non toccare i regolamenti farraginosi delle ferrovie e progetta invece di togliere servizi che sono appena stati attivati. Non credo che tutto questo possa essere definito una programmazione seria"

Oltre ai tagli ci sono da sopportare gli immancabili ritardi e i mezzi ridotti spesso in condizioni pietose come leggiamo su Affaritaliani.

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