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Formigoni contro l'interruzione di gravidanza, 250 euro per 18 mesi per chi non abortisce

Nel marzo del 2009 la clinica Mangiagalli di Milano segnalava un picco delle richieste di interruzione di gravidanza, dovute principalmente a difficoltà economiche. (fonte immagine)

Il ginecologo Augusto Colombo commentava la situazione in questi termini:

"C'è un'ondata allarmante di richieste che facciamo fatica a soddisfare. La prima ipotesi che ci viene in mente per giustificarla è la recessione. Chi fa fatica ad arrivare a fine mese spesso rinuncia a fare un figlio. È una triste realtà".

Una triste realtà che non piace al governatore della Lombardia Roberto Formigoni che – riporta Repubblica – promette:

"Nessuna donna dovrà più abortire in Lombardia a causa delle difficoltà economiche".

Sorge spontanea una domanda: come farà il nostro Roberto a impedire che una donna rinunci all'aborto , nonostante versi in gravi difficoltà economiche? Semplice con un bonus… 

A tutte le donne in evidenti difficoltà economiche che rinunceranno ad abortire, verrà consegnato un assegno mensile di 250 euro per 18 mesi.

Formigoni – riporta Repubblica – spiega:

"Vogliamo aiutare la famiglia, la maternità e la natalità rimuovendo il più possibile gli ostacoli, a cominciare da quelli di natura economica, che rendono più difficoltoso il fare una scelta a favore della vita".

Forse, però, Formigoni, che sappiamo non avere figli, non ha neanche madri nel suo entourage che possano testimoniargli quanto poco si riesca a fare con 250 euro al mese tra pannolini (se ne consumano in media 6/8 al giorno), latte in polvere, pappette, creme per l'arrossamento, bevande per le coliche, vestitini, culla, passeggino, marsupio ecc. ecc.

In più, i 250 euro mensili non dureranno in eterno. Cosa accadrà dopo i 18 mesi? Chi aiuterà le famiglie sul lastrico o le madri single a mantenere dignitosamente il il loro pargolo?

E non ha mai pensato, il signor Formigoni, a tutte quelle famiglie così disperate da approfittare dell'iniziativa per sfornare ad hoc un bambino, non certo con amore ma piuttosto con lo spirito con cui si fa la richiesta di un prestito?

Che fine faranno poi questi bambini frutto dell'interesse e purtroppo anche della crisi economica?

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