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Fotoricatti: nel mirino degli inquirenti anche Alfonso Signorini, forse mediatore per le foto scandalo e per il caso Marrazzo

L'incipit di una oramai estesa indagine milanese che vede aprire un nuovo capitolo di storie di paparazzi ed estorsioni a politici e personaggi dello spettacolo, sono state alcune intercettazioni telefoniche risalenti al 2008 e relative ad un traffico di stupefacenti commissionato dalla Milano vip.

La magistratura ha a che fare nuovamente, come riporta Repubblica, con il giro di personaggi saltati all'onore della cronaca per lo scandalo sfociato nell'inchiesta di Potenza e implicati in svariate denunce per aver "trafficato" con fotografie compromettenti.

Venti sarebbero i casi – alcuni decisamente sospetti – al vaglio degli inquirenti e si pensa che qualcuno abbia addirittura dovuto sborsare una cifra come 300mila euro per strappare all'agenzia fotografica la propria immagine, evitando così che la stessa finisse nelle mani di qualche direttore di magazine gossipparo.

Il pm milanese Frank Di Maio ha, quindi, scoperto, dopo una serie di interrogatori, che la vicenda dei 300mila euro non è la sola: decine di migliaia di euro sembrano essere stati estorti ad un uomo politico e ad alcuni personaggi dello spettacolo, come riporta anche il Corriere.

Le persone al momento indagate per estorsione sono quel Max Scarfone già implicato nel caso Marrazzo, Maurizio Sorge e il titolare dell'agenzia Masi, la stessa agenzia in quell'affaire scabroso si occupò dell'intermediazione per piazzare lo scandaloso filmato del governatore del Lazio.

Il prossimo step dell'inchiesta, dopo aver carpito tutti i meccanismi che stanno alla base di questo circolo vizioso di ricatti, sarà quello di comprendere le effettive responsabilità di giornalisti e direttori di giornali rosa. Soprattutto bisognerà indagare sul ruolo del direttore di Chi Alfonso Signorini.

I prossimi interrogatori dovranno far emergere le modalità dei ritiri dal mercato di alcune immagini da parte dei rotocalchi che si occupano di gossip.

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