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Sesto San Giovanni, dopo lo stupro le donne di Cascina Gatti hanno paura: ancora nessun sospetto

Ennesimo stupro in città dopo il caso del presunto stupratore seriale. Una donna nella notte tra sabato e domenica è stata stuprata da due uomini comparsi dal nulla a Sesto San Giovanni.

La vittima è una donna italiana di 34 anni, che stava rincasando dopo una serata trascorsa con amici nel quartiere di case popolari di Cascina Gatti, frazione di Sesto San Giovanni, dove vive con la madre.

Il suo palazzo è all'interno di un comprensorio con diversi condomini. C'è un grande giardino, alberi e panchine. Lo spazio è delimitato da una recinzione e da un paio di cancelli che sono sempre aperti.

In quei pochi metri due uomini l'avrebbero presa alle spalle, l'avrebbero bloccata tappandole la bocca e l'avrebbero violentata dopo averla trascinata dietro alcune siepi. Poi i due aggressori, che le rubano anche il portafoglio, si dileguano nel nulla.

La giovane ha graffi e lividi su tutto il corpo e a fatica, in lacrime e sotto shock, riesce a tornare a casa. Racconta tutto alla madre che chiama subito il 118. Seguono il ricovero e la visita alla Svs, il soccorso antiviolenze della clinica Mangiagalli di Milano.

Dal racconto della vittima, come leggiamo su Repubblica, non è chiaro se gli aggressori fossero italiani o stranieri, se l'abbiano seguita o se l'abbiano incrociata già nel cortile. La polizia sta cercando qualche testimone.

Il sindaco Giorgio Oldrini, l'assessore alle Pari opportunità Lucia Teormino e l'Amministrazione comunale vogliono esprimere la massima solidarietà alla donna vittima dello stupro e fanno sapere su SestoNotizie:

"Non dubitiamo che le Forze dell'ordine sapranno scoprire e far condannare in modo severo i colpevoli di questa violenza. Da parte nostra continuiamo nel nostro impegno di educazione e di aiuto alle donne maltrattate. Nei prossimi mesi un appartamento sottratto alla malavita e a noi destinato dal Tribunale verrà dedicato ad ospitare donne vittime di violenza. Inoltre da tempo è in corso un accordo tra l’Amministrazione comunale e l’Associazione Cerchi d'acqua proprio per intervenire a difesa e a sostegno delle donne maltrattate"

Le concittadine della donna hanno commentato di "non sentirsi più sicure".

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