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Aler di Via Feltrinelli: tra amianto "killer" e accuse di abusivismo, gli abitanti reclamano una svolta definitiva

Gli abitanti del “casermone” di via Feltrinelli hanno due grossi problemi da un bel po’ di tempo a questa parte.

Il primo è quello di abitare in un edificio Aler da vent’anni con un’accusa pendente di abusivismo, nonostante si siano trasferiti nel palazzo della zona di Rogoredo muniti di un regolare contratto di affitto.

Mi hanno assegnato un bilocale per starci in otto, ma era impossibile. Così mi hanno detto di prendermi una casa più grande e che avrebbero regolarizzato tutto – si lamenta la signora Elena dalle pagine di Dnews – e invece da 24 anni risulto essere un’abusiva“.

Ma l’odissea della signora Elena, come quella di tanti altri, non finisce qui: “Ho pagato nonostante l’amianto, nonostante la cattiva gestione Romeo che ci ha lasciato con fili scoperti, crepe nei muri, topi, tubi rotti“.

L’amianto, appunto, è il secondo grave problema difficilissimo da digerire, che affligge il casermone “avvelenato”.

Abbiamo visto come lo smaltimento di questa sostanza nociva a Milano subisca ritardi e “sviste” di una certa gravità, anche se ancora sussiste il problema oggettivo delle discariche, fondamentali per non lasciare l’onere della segnalazione e della bonifica nelle mani dei privati.

Al disagio generale di via Feltrinelli 16 va aggiunto che l’amianto è di quello friabile: si sbriciola e si polverizza in maniera invisibile andandosi a depositare su ogni cosa.

La prima conseguenza è che 63 famiglie sono state costrette a traslocare, anche se 7 chilometri più avanti e nonostante poco più in là si sia riproposta la stessa problematica.

La seconda, ben più disastrosa, è che l’amianto qui ha ucciso: 50 il numero, tra morti e ammalati, di tumore ai polmoni.

Vero è che il completo smaltimento dell’Eternit nelle zone ancora da ripulire era previsto entro il 2015, in prossimità dell’Expo, ma l’attesa di un’alternativa un po’ più vicina cronologicamente parlando, se ci aggiungiamo anche che il tavolo di coordinamento di Comune, Regione e Prefetto previsto dalla legge regionale 27 tarda a riunirsi, snerva e minaccia la salute degli inquilini del casermone “killer”.

(foto da Ilgiornale.it)

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