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Clandestini, il 70 per cento lavora in nero ma uno su dieci è laureato

L'ultimo censimento del Naga, come informa il Corriere, rivela che il 10,2% dei clandestini irregolari maschi che lavorano in nero in Italia sono laureati, mentre nel 2000 la percentuale era dell'8,8%. (erano l'8,8% nel 2000).

E se le femmine battono i maschietti con una percentuale dell'11,8%, in generale risulta che il 43% degli irregolari hanno comunque frequentato le scuole superiori.

I rappresentanti del Naga, associazione che si occupa dei clandestini irregolari prendendosi cura gratuitamente della loro situazione, assicura che i numeri e i casi sono "veri, documentabili; non una virgola è stata inventata. Abbiamo una banca dati. Non spariamo dati a casaccio".

Il quadro generale del censimento dimostra che se un italiano con laurea fatica a trovare un'occupazione, per un clandestino la fatica è oggettivamente più grande, anche se, accontentandosi del lavoro in nero e di tutte le conseguenze che ciò comporta dal punto di vista della sicurezza e della stabilità economica l'immigrato di rado rimane senza posto.

Più possibilità, sempre secondo i dati dell'indagine, hanno i migranti asiatici, filippini per la maggior parte, e quelli dell'Europa dell'est, ucraini e albanesi in cima alla classifica.

Dal Naga esortano, quindi, "a compiere lo sforzo di capire il complesso fenomeno dell'ir­regolarità prima di giudicarlo; ci sono persone di qualità e professionalità".

Lo stesso atteggiamento dei collaboratori del Naga che hanno curato e assistito irregolari appartenenti a 107 nazionalità diverse negli ambulatori dell'associazione.

(foto da blog.panorama.it)

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