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Sanatoria badanti e colf, a Milano alti i numeri della sanatoria: in arrivo le prime firme sul contratto di soggiorno

La prefettura di Milano ha già inviato le prime centinaia di lettere che invitano datori di lavoro e collaboratrici domestiche straniere a presentarsi per perfezionare la richiesta di "emersione dal lavoro nero" come fa sapere oggi Repubblica. I primi contratti saranno firmati a giorni.

Il contratto di soggiorno è il primo passo verso l'ottenimento del permesso che renderà colf badanti 'ex' clandestine. Si stima che le interessate siano 75-80mila, 117mila a livello regionale.

Prima della sanatoria il 40% di loro lavorava in nero e quindi non poteva regolarizzare la propria presenza in Italia, mentre un altro 20% anche se aveva il permesso non era assunto regolarmente.

L'Ufficio stranieri della Questura in questo momento sta verificando che chi ha chiesto la regolarizzazione non abbia precedenti o altri provvedimenti che impediscono la concessione del permesso di soggiorno come specifica Repubblica.

Antonio Quarto dello Sportello Unico in corso Monforte, spiega la procedura:

"Subito dopo le verifiche della Questura, le pratiche passano a noi. Convochiamo l'immigrato, il suo datore di lavoro, alla presenza di un funzionario Inps e di un addetto dell'Ufficio provinciale del lavoro"

Firmato il contratto l'Inps invierà alla famiglia i bollettini per il pagamento dei contributi arretrati da luglio 2009: infatti i 500 euro versati all'atto della domanda erano considerati quota una tantum per saldare i contributi da aprile a giugno.

I sindacati chiedono alla prefettura di accelerare i lavori. Maurizio Bove, responsabile ufficio immigrazione della Cisl di via Tadino spiega che:

"Una circolare del ministero spiega che la ricevuta della domanda presentata non sostituisce il permesso di soggiorno. Quindi chi è in attesa di essere convocato per la firma del contratto non ha diritti: né assistenza sanitaria, né possibilità di tornare in patria. Ci si augura davvero che i tempi siano molto brevi, altrimenti disagi aumenteranno sempre più. Inoltre, è possibile che ci siano anche molte 'cessazioni del contratto di lavoro', magari per morte dell'assistito o licenziamento"

Come suggerisce anche il sindacato, si spera in una circolare che consente di stare altri sei mesi in Italia con un permesso per ricerca di lavoro. Altrimenti moltissime badanti e colf si troveranno in seria difficoltà.
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