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Corso Buenos Aires: degrado e abbandono, i cittadini scrivono al Comune

Da Corso Buenos Aires a Piazzale Loreto fino a Viale Padova. Un tempo era questo il percorso lungo il quale si potevano incontrare le criticità legate all'immigrazione, tanto più grandi quanto più si procedeva verso il 'far east' metropolitano.

Di questi tempi, percorrendo quelle stesse strade in senso contrario, ci si accorge di come il tragitto dell'integrazione fallita non abbia più né un punto di partenza né un arrivo. Degrado ed esasperazione sono ovunque.

Degrado e convivenza impossibile sono anche le parole chiave della storia che riporta oggi Repubblica, l'ultima testimonianza in ordine temporale della condizione di abbandono in cui si versano i cittadini di quelle zone.

Già, perché se da una parte c'è la disperazione dei rifugiati politici del Ghana e del Senegal, dall'altra c'è il pericoloso declino di un'area che vede svuotarsi i suoi negozi e perdere di valore i suoi appartamenti, complici la paura, la sensazione di insicurezza e la tensione per un mix sociale divenuto ormai esplosivo.

Il Comune sarà chiamato a prendere seriamente in considerazione la lettera di 180 cittadini, arrivati al punto di rottura, che hanno chiesto pattugliamenti notturni in galleria e soluzioni meno estemporanee dello sgombero, evidentemente l'unico modus operandi possibile per un'amministrazione comunale incapace di approcciare un problema in realtà ben più vasto e complesso.

E poco più in là, in viale Padova, qualcuno aveva provato a farsi sentire già nel marzo di quest'anno.

"L'immagine stereotipata che viene data dal Comune e dal vicesindaco Riccardo De Corato di questo quartiere – denunciava il consigliere di Zona 3 Paolo Pinardi – fa comodo. È un modo per trattare tutto come una questione di sicurezza"

Dei guai di quell'area ce ne eravamo occupati proprio ieri, analizzando la nuova geografia della prostituzione a Milano. Eravamo in piazzale Loreto, oggi siamo in corso Buenos Aires. Pochi passi nella desolazione, tra rifiuti buttati in strada, bottiglie rotte e tanti interrogativi rimasti senza risposta.

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