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Crisi, arrivano i poveri "per la prima volta": boom di richieste per il Fondo Famiglia e Lavoro

Cambiano i volti della crisi a Milano e in Brianza, come è emerso dal convegno "Crisi economica e crisi delle famiglie", promosso dalla Caritas ambrosiana. Si va dall'operaio e dalla badante che non riescono più a trovare un posto di lavoro al piccolo artigiano o al lavoratore dipendente sommersi dai debiti.

Queste persone vanno ad aggiungersi a coloro che vivono in una condizione di disagio permanente, peggiorata dalla crisi. Anche perchè se il reddito si riduce aumentano i problemi: non si riesce più a pagare mutuo o affitto, e le spese quotidiane.

Il Fondo Famiglia e Lavoro, voluto all'inizio dell'anno dal cardinale Tettamanzi, ha distribuito da aprile alla fine di agosto circa 4 milioni di euro a 1800 famiglie colpite dalla crisi. Tra coloro che hanno ricevuto l'aiuto anche i cosiddetti "poveri per la prima volta".

C'è stato un vero e proprio boom di richieste anche dalla Brianza, dove la crisi ha avuto un impatto devastante soprattutto sulle piccole aziende. Luciano Gualzetti, responsabile del Fondo, ha tracciato un identikit di chi chiede una mano:

"Uomo, coniugato, tra i 41 e i 50 anni, sposato con figli minori, operaio specializzato e disoccupato da meno di un anno"

Don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, spiega che le richieste

"si dividono a metà tra italiani e stranieri, molti dei quali, perduto il sogno di mantenere la famiglia lontana, pensano di andarsene"

Invece sono circa 16mila coloro che nel 2008 si sono rivolti ai 59 sportelli della Caritas sul territorio per cercare un lavoro o beni di prima necessità (alimenti e vestiti).

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